Si trova ad una distanza di 780 anni luce dalla Terra, nella costellazione di Eridano, e le ‘previsioni meteo’ gli prospettano un poco idilliaco scenario fatto di umidità, nubi sparse, precipitazioni ferrose e cieli gialli: ad avere un’atmosfera così particolare è Wasp-79b, un esopianeta appartenente alla famiglia degli Hot Jupiter. Il corpo celeste, che orbita intorno ad una stella più calda e luminosa del Sole, è al centro di uno studio di The Astronomical Journal (articolo: “Transmission Spectroscopy of WASP-79b from 0.6 to 5.0 μm”); la ricerca, svolta di un team internazionale di astronomi, è stata coordinata dalla Johns Hopkins University di Baltimora.
Il gruppo di lavoro si è servito di due telescopi per monitorare il pianeta, che al momento rappresenta un unicum per le sue condizioni atmosferiche: dallo spazio, lo storico Hubble (dati del programma Pancet–Panchromatic Comparative Exoplanet Treasury) e, da terra, il Magellano II di Las Campanas, in Cile; in particolare, si è rivelato utile lo spettrografo di quest’ultimo, che ha consentito di tracciare un identikit chimico delle lunghezze d’onda della luce. Scandagliando i dati, infatti, gli studiosi si sono resi conto che non vi era nessuna evidenza per un fenomeno atmosferico chiamato ‘diffusione di Rayleigh’ (Rayleigh scattering), in base al quale alcuni colori della luce sono dispersi da finissime particelle di polvere nella parte alta dell’atmosfera; ad esempio, è questo fenomeno che rende azzurri i cieli della Terra, disperdendo le lunghezze d’onda più corte (blu) della luce solare.
In mancanza di tale meccanismo, i cieli di Wasp-79b – durante le ore diurne – dovrebbero essere giallastri. Il gruppo di lavoro non ha potuto confrontare i dati con quelli di altri pianeti e ipotizza che alla base di questa particolare colorazione ci debba essere un qualche processo atmosferico ancora sconosciuto. Tra l’altro, il gioviano in questione gira intorno alla sua stella in soli 3 giorni e mezzo e presenta un’inedita orbita polare, che mette in discussione le correnti teorie sulla formazione planetaria, specie quelle relative agli Hot Jupiter. La nuova ricerca, quindi, potrebbe essere utile per aggiungere nuovi tasselli alla storia di questi pianeti: Wasp-79-b, infatti, ha due volte la massa di Giove e un’atmosfera molto vasta che può essere una ‘palestra’ ideale per analizzare come la luce stellare viene da essa filtrata. L’esopianeta, data la sua particolarità, è stato selezionato inserito tra gli obiettivi scientifici della futura missione del telescopio Webb.