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Sviluppare un servizio commerciale per trasportare carichi da e verso la Stazione Spaziale Internazionale. È l’obiettivo dei due contratti che Esa ha firmato con l’industria europea il 22 maggio in occasione del Space Council di Bruxelles.

Le aziende protagoniste sono la tedesca The Exploration Company e l’italo-francese Thales Alenia Space a cui Esa ha assegnato, a ciascuna di esse, 25 milioni di euro per sostenerle nello sviluppo del servizio cargo. Lo stesso dovrà essere pronto entro il 2030, data che coincide con la fine del ciclo di vita della Iss. Il servizio dovrà, infatti, essere sviluppato per operare verso l’orbita terrestre bassa servendo la stazione attuale fino a quando sarà operativa ma anche i futuri avamposti che la sostituiranno.

Gli accordi sono stati firmati dal direttore generale dell’Esa Josef Aschbacher e da Hélène Huby, Ceo di The Exploration Company, e Massimo Comparini, amministratore delegato di Thales Alenia Space.

I progetti delle due aziende sono stati selezionati all’interno del concorso Leo cargo return service, lanciato in occasione dello Space Summit di Siviglia dello scorso novembre. In tale contesto, gli Stati membri dell’Esa hanno deciso di chiedere alle aziende europee un primo passo verso un servizio cargo da e per le stazioni spaziali in orbita terrestre bassa.

Renderind del veicolo cargo di Thales Alenia Space

Sei mesi dopo Esa ha selezionato i due progetti vincitori. In questa prima fase, alle aziende selezionate verrà chiesto di svolgere tutte le attività necessarie per consentire un primo volo dimostrativo verso la Iss entro il 2028.

L’Italia è in questo scenario in prima fila. All’interno del contratto tra Esa e Thales Alenia Space, joint venture tra Thales (67%) e Leonardo (33%), Thales Alenia Space in Italia è il capocommessa industriale; Thales Alenia Space in Francia sarà, invece, coinvolta nello sviluppo del veicolo spaziale, mentre Altec, una joint venture tra Thales Alenia Space Italia (63,75%) e l’Agenzia Spaziale Italiana (36,25%), sarà responsabile dello sviluppo del Segmento di Terra e dell’Infrastruttura di Supporto a Terra di Recupero.

Il primo volo dimostrativo delle due navicelle selezionate dovrebbe rientrare nella proposta che il direttore generale Josef Aschbacher effettuerà al prossimo Consiglio dell’Esa a livello ministeriale che si terrà nel 2025.

L’obiettivo dell’agenzia è quello di garantire all’Europa un accesso all’orbita terrestre bassa anche dopo lo smantellamento della Iss. Gli avamposti che la sostituiranno saranno, infatti, commerciali e non istituzionali come il laboratorio orbitante attuale. Avere a disposizione un proprio servizio cargo verso le future stazioni costituirà quindi un elemento significativo per garantirsi l’accesso allo spazio in orbita bassa.

Già in passato, Esa ha effettuato un baratto per lo spazio, grazie all’Automated Transfer Vehicle (Atv), che ha consegnato oltre 30 000 kg di carico alla Iss tra il 2008 e il 2015; questo, così come altri contributi tra cui Columbus, il laboratorio europeo sulla Stazione, ha permesso agli astronauti europei di volare regolarmente nell’orbita bassa della Terra.

Il nuovo servizio cargo commerciale che Esa vuole entro il 2030 potrebbe anche diventare un trampolino di lancio per sviluppare, in futuro, il trasporto di equipaggi verso l’orbita bassa della Terra, e possibilmente un servizio di carico da e verso il Gateway, la futura stazione spaziale in orbita intorno alla Luna per la quale Esa sta fornendo contributi significativi.

Immagine in evidenza: Un rendering del veicolo cargo di The Exploration Company