Con l’approvazione del regolamento da parte dell’ENAC, lo scorso 21 ottobre, per l’esercizio e la costruzione dello spazioporto, lo scalo di Taranto Grottaglie, piccolo centro noto per le ceramiche e per l’uva, sarà il luogo da dove l’Italia avrà il primo accesso autonomo allo spazio.
Le fasi salienti che hanno condotto a questo risultato hanno origine nel 2017, quando a giugno, presso la ‘Casa dell’Aviatore’ dell’Aeronautica Militare, è siglato un accordo di cooperazione tra l’americana FAA (Federal Aviation Administration), ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile) e ASI (Agenzia Spaziale Italiana) che tracciava le linee guida sul “Commercial Space Transportation”. A dicembre dello stesso anno, un accordo tra l’ Altec di Torino (società partecipata da ASI e Thales Alenia Space) e la Virgin Galactic di Richard Branson avviava il processo collaborazione tra privati per la commercializzazione dei voli suborbitali.
Ma è nel 2018 che intorno allo spazioporto di Grottaglie si inseriscono ulteriori tasselli che preannunciano l’esigenza di una regolamentazione di quello che ne sarà l’utilizzo.
Questa volta è a Mola di Bari, in Puglia, sede della SITAEL, dove Sir Richard Branson, fondatore del Gruppo Virgin, incontra il fondatore del Gruppo Angel, Vito Pertosa, per la firma di due accordi. In quella occasione SITAEL opziona l’uso del LauncherOne di Virgin Orbit, per il lancio di μHETsat, primo satellite al mondo di questo tipo con propulsione elettrica, in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI).
Sempre nello stesso anno, a seguito di una approfondita analisi dei potenziali siti, l’ENAC ha designato l’aeroporto di Taranto-Grottaglie come futuro spazioporto italiano per le attività di Virgin Galactic, che vanta ad oggi oltre 600 biglietti di voli spaziali già venduti al prezzo di 250.000 dollari ciascuno.
Il sistema di volo spaziale Virgin Galactic, in particolare lo spazioplano riutilizzabile lo Space Ship Two ed il suo velivolo vettore, WhiteKnight Two, è solo una delle diverse opportunità che si offrono allo scalo di Taranto Grottaglie quale spazioporto. Saranno, infatti, possibili voli sperimentali suborbitali, addestramento astronauti e piloti, scopi didattici, ma anche un sistema di lancio per piccoli satelliti in orbita bassa.