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L’Ufficio dell’Ispettorato Generale della Nasa (Oig) il 1° maggio ha rilasciato un rapporto con l’esame delle difficoltà rilevate durante la missione Artemis 1 lanciata a fine 2022.

In attesa di un quadro completo generale, che potrebbe arrivare a metà anno, nella relazione si esaminano i problemi relativi alla navicella spaziale Orion, alle apparecchiature di terra e al Deep Space Network situato in California.

Il problema principale riguarda lo scudo termico della navicella Orion. Il rischio che non possa proteggere sufficientemente i sistemi e l’equipaggio della navicella dal calore estremo del rientro è la causa principale del rinvio della prossima missione a settembre 2025, invece che a fine 2024. Nel rapporto si legge che sono stati individuati oltre 100 punti da cui “si è staccato inaspettatamente materiale” durante la fase di rientro. “Invece di sciogliersi”, l’Avcoat, il materiale di cui è composto lo scudo termico, si è “consumato in modo diverso da quanto previsto dagli ingegneri della Nasa”. Sebbene Nasa stia sottoponendo il materiale a differenti test, l’agenzia ancora non trova la causa principale di questo comportamento anomalo.

danni sullo scudo termico di Orion

Il rapporto evidenzia anche che tre dei quattro bulloni di separazione, situati alla base dello scudo termico, hanno subito processi di “scioglimento ed erosione inaspettati” e per questo verranno riprogettati.

Un altro problema citato nel rapporto riguarda l’unità di distribuzione di corrente. Seppur in assenza di invio di comandi, l’unità entrava comunque in attività, presumibilmente a causa dell’esposizione alle radiazioni. Secondo la Nasa, il problema si potrebbe risolvere con modifiche al software di volo e alle procedure operative.

Il rapporto segnala anche che durante la missione Artemis 1 si è verificata una perdita di 4,5 ore di comunicazioni con il Deep Space Network, attribuibile a problemi di rete più ampi.

I danni alla torre di lancio mobile sarebbero invece dovuti a un’errata progettazione di partenza. Le ‘porte blindate’ a difesa degli ascensori sono in fibra di vetro e progettate solo per proteggerli dal vento e non dall’acustica a basse frequenze che si creano al momento del lancio. Le riparazioni sono costate cinque volte più di quanto la Nasa aveva pianificato per la ristrutturazione post-lancio.

Il rapporto fornisce raccomandazioni per affrontare i problemi riscontrati durante la missione Artemis 1, che la Nasa ha accettato. Tuttavia viene specificato che il programma Artemis 2 non potrà essere completato finché la Nasa non finalizza il suo lavoro sullo scudo termico.

 

Immagine di copertina: Tecnici ispezionano la capsula Orion di Artemis 1 – Crediti: Nasa

Immagine nel testo: danni sullo scudo termico di Orion – Crediti: Nasa