Il Giappone ha istituito un fondo strategico decennale da 6,7 miliardi di dollari per sostenere l’innovazione, l’autonomia e la competitività internazionale del paese nel settore spaziale.
Gli obiettivi includono il mantenimento dell’indipendenza nelle capacità spaziali, il rafforzamento della superiorità tecnologica e l’aumento dell’autonomia della catena di approvvigionamento. La creazione del fondo è stata inserita all’interno del piano spaziale nazionale, aggiornato nel giugno 2023, per permettere alla Jaxa di supportare al meglio il settore commerciale e accademico.
In termini di obiettivi concreti, la strategia mira a sviluppare un sistema di trasporto spaziale a basso costo in grado di soddisfare un’ampia gamma di richieste di lancio, che comprende i satelliti nazionali ed esteri. Questi satelliti dovrebbero essere messi in orbita da circa 30 lanciatori istituzionali e privati all’anno, entro l’inizio degli anni ’30.
Tuttavia, in questo percorso non manca qualche asperità. Lo scorso 12 marzo, infatti, il Giappone ha perso in fase di lancio il razzo Kairos, costruito dalla società Space One. Non è stato immediatamente chiaro cosa abbia causato l’esplosione del razzo, che utilizza tre stadi inferiori a propellente solido e uno stadio superiore a propellente liquido. A seguito dell’esplosione la compagnia ha emesso una breve dichiarazione stampa che ipotizza un malfunzionamento del sistema di aborto del lancio, senza fornire ulteriori dettagli.
Kairos è stato sviluppato per il mercato dei piccoli satelliti e ha una capacità di carico utile di 150 chilogrammi su orbite eliosincrone e di 250 chilogrammi su un’orbita inclinata di 33 gradi. Per questa missione il payload era un satellite sperimentale ideato per testare le capacità di riposta alla minacce dell’esercito giapponese.
Crediti foto: Jaxa/Takara Tomy/Sony Group Corporation/Doshisha University