Un anno dopo il fallimentare debutto di Virgin Orbit, la prima missione orbitale a decollare dal suolo europeo ma terminata prematuramente per un’anomalia, la UK Space Agency ha pubblicato un rapporto sulle lezioni apprese da questo lancio non andato come previsto.
La volontà è quella di esplicitare alcune raccomandazioni per lo sviluppo di una futura industria di lanci dal suolo britannico.
Il primo lancio orbitale dal Regno Unito è avvenuto lo scorso gennaio, con il decollo del veicolo LauncherOne dallo spazioporto della Cornovaglia, nell’Inghilterra sudoccidentale.
Il razzo non è però riuscito a raggiungere l’orbita a causa di un inconveniente subito dopo essersi sganciato con successo dall’aereo vettore Cosmic Girl, causando così la perdita dei suoi 9 satelliti.
Nel rapporto i funzionari governativi riconoscono ora che, seppur il lancio sia fallito, questo non rappresenta una battuta d’arresto, bensì un primo tentativo da cui apprendere le modifiche necessarie a tutto il sistema per i lanci futuri.
Tra le raccomandazioni emerse ve ne sono tre principali. La prima è la quella di semplificare il processo di concessione delle licenze per rendere più facile per le aziende dimostrare di avere le capacità finanziarie e tecniche per effettuare un lancio. La seconda sottolinea la necessità di condividere le informazioni tra le varie agenzie governative coinvolte nei lanci. La terza invita invece a un migliore coordinamento con le altre nazioni il cui spazio aereo e le cui acque possono essere interessati dai lanci.
Se la Virgin Orbit di Richard Branson ha, infatti, dichiarato bancarotta pochi mesi dopo il volo di insuccesso, diverse società, sia con sede nel Regno Unito che altrove, hanno annunciato piani di lancio da porti spaziali nel Paese già dal prossimo anno. Inoltre, lo scorso 13 dicembre la UK Space Agency ha confermato l’assegnazione da parte di Esa di 6,7 milioni di sterline, ossia 7,78 milioni di euro, all’azienda inglese Orbex e a quella tedesca HyImpulse per lo sviluppo di sistemi di lancio da far decollare dai porti spaziali situati rispettivamente nel nord della Scozia e nelle isole Shetland.
HyImpulse, che ha annunciato un accordo per il lancio dallo spazioporto di SaxaVord nelle Shetland il 15 novembre scorso, prevede di iniziare i lanci orbitali entro la fine del 2025.
Orbex, invece, non ha ancora ufficializzato una data per il suo primo lancio.
Immagine in evidenza: Il LauncherOne di Virgin Orbit viene preparato allo Spaceport Cornwall per il suo primo lancio dal Regno Unito. Crediti: Spaceport Cornwall