Le immagini scattate dalla sonda Lucy durante il sorvolo dell’asteroide Dinkinesh, il primo tra i suoi obiettivi, rivelano che questo in realtà è un sistema binario.
La scoperta è avvenuta in occasione del flyby effettuato il 1° novembre, dopo un viaggio di 79 milioni di km percorsi dalla sonda Nasa in poco più di due anni. Lucy è stata lanciata il 16 ottobre 2021.
L’avvicinamento a Dinkinesh aveva come obiettivo il collaudo del sistema di navigazione autonoma della sonda, basato sul tracciamento visivo di piccoli corpi vicini mentre essa viaggia a 16mila km all’ora.

Una serie di immagini della coppia di asteroidi binari, Dinkinesh, vista dalla telecamera di inseguimento terminale (T2CAM) della sonda Lucy della NASA durante il suo massimo avvicinamento il 1° novembre 2023. Le immagini sono state scattate a distanza di 13 secondi l’una dall’altra. Il movimento apparente dei due asteroidi è dovuto al movimento della navicella spaziale. Crediti: Nasa/Goddard/SwRI/Asu

Nelle settimane precedenti all’incontro, gli strumenti della missione avevano registrato un cambiamento nel tempo della luminosità di questo asteroide della fascia principale, ossia la regione tra le orbite di Marte e Giove ricca di numerosi corpi rocciosi.
Questo riscontro aveva portato il team a ipotizzare che Dinkinesh fosse un sistema costituito da due diversi corpi: gli scatti restituiti ora dalla sonda hanno eliminato qualsiasi dubbio in merito, mostrando un piccolo satellite orbitare attorno all’asteroide principale.

L’immagine iconica di questa scoperta, visibile in evidenza all’articolo, è quella che mostra il sorgere della piccola luna alle spalle del corpo maggiore, fotografia scattata da Lucy un minuto prima dell’avvicinamento più prossimo al suo obiettivo, quando la sonda era a una distanza di circa 430 km dall’asteroide.

Mentre si dovrà attendere una settimana perché tutti i dati raccolti durante l’incontro vengano trasmessi dalla navicella, da un’analisi preliminare delle prime immagini disponibili, il team di Lucy stima che il corpo più grande ha una larghezza di circa 790 metri, mentre il più piccolo ha una dimensione di circa 220 metri.

«Si tratta di una serie impressionante di immagini. Indicano che il sistema di inseguimento terminale ha funzionato come previsto, anche quando l’universo ci ha presentato un obiettivo più difficile del previsto – ha dichiarato Tom Kennedy, ingegnere di guida e navigazione presso la Lockheed Martin di Littleton, Colorado – Una cosa è simulare, testare e fare pratica. Un’altra cosa è vederlo accadere davvero».

Il sistema binario di Dinkinesh ora svelato, caratterizzato da una luna con un’orbita stretta attorno al corpo principale, per certi versi appare molto simile alla coppia di asteroidi Didymos e Dimorphos, tuttavia molto più vicini alla Terra di Dinkinesh, bersagli del primo test di difesa planetaria realizzato dalla sonda Dart di Nasa.

Sotto lo sguardo del nanosatellite LiciaCube, la missione Asi volata insieme a Dart per sganciarsi pochi giorni prima dell’impatto e documentarlo da vicino, nel settembre 2022 la sonda Nasa è stata scagliata con successo contro la luna Dimorphos per modificarne l’orbita attorno all’asteroide principale Dydimos.
A differenza di Dart e LiciaCube, Lucy farà visita a un numero record di asteroidi, salito ora a 11 con la scoperta del satellite naturale di Dinkinesh.

Il prossimo incontro è previsto nel 2025 con l’asteroide della fascia principale Donaldjohanson. A partire dal 2027, incontrerà invece i principali obiettivi della missione, ossia gli asteroidi troiani di Giove.
Nel corso della sua missione di 12 anni, Lucy passerà inoltre tre volte vicino alla Terra per ricevere una spinta dalla sua gravità, diventando così il primo veicolo spaziale a tornare in prossimità della Terra dal sistema solare esterno.

 

Immagine in evidenza: l’immagine mostra la piccola luna mentre emerge da dietro l’asteroide Dinkinesh, visto da Lucy, una delle immagini più dettagliate restituite dalla sonda Nasa durante il suo flyby dell’asteroide binario. Crediti:Nasa/Goddard/SwRI/Johns Hopkins Apl/Noao