Ancora un anno e potremo rivedere il lanciatore europeo Vega-C decollare di nuovo. Ad affermarlo è Esa che fissa nel quarto trimestre del 2024 il ritorno al volo del megarazzo costruito da Avio. L’annuncio è stato dato in occasione della comunicazione dei risultati ella seconda Commissione d’Inchiesta indipendente istituita da Esa per risolvere alcune anomalie negli ultimi test.

Il vettore, che dovrà garantire all’Europa l’accesso allo spazio, è infatti fermo ormai da 9 mesi, ossia dalla missione VV22 nel dicembre 2022. In occasione del suo secondo lancio, difatti, il razzo aveva registrato un’anomalia, ossia una diminuzione della pressione sullo Zefiro 40, che ha portato Vega-C su una traiettoria diversa da quella pianificata e alla fine prematura della missione.

Per comprendere le cause del malfunzionamento, Esa aveva istituito una prima Commissione d’Inchiesta indipendente che ha fornito nei mesi successivi alcune raccomandazioni, tra cui una modifica all’ugello del motore Zefiro 40, il booster a razzo solido del secondo stadio del Vega-C.

La modifica richiedeva, nello specifico, un nuovo materiale per l’inserto della gola in carbonio-carbonio. Lo Zefiro 40 così modificato è stato successivamente protagonista di una prova di accensione statica lo scorso 28 giugno, test effettuato presso lo stabilimento di Salto di Quirra, il centro sperimentale del Ministero della Difesa, in Sardegna. Durante la prova l’ugello modificato ha subìto, tuttavia, danni significativi. Esa ha quindi istituito una seconda Commissione d’Inchiesta indipendente per comprenderne le cause.

Questa Commissione è stata presieduta dall’Ispettore generale dell’Esa, Giovanni Colangelo, e composta da esperti del Cnes, dell’Asi, dell’Esa e di Arianespace.

Oggi, Esa, Avio e Arianspace hanno tenuto un incontro online con la stampa in cui sono state comunicate le conclusioni dell’inchiesta su questo ultimo test. La commissione ha stabilito che «nell’attuale progettazione dell’ugello, la combinazione della geometria dell’inserto della gola in carbonio-carbonio e le diverse proprietà termo-meccaniche del nuovo materiale hanno causato il progressivo danneggiamento di altre parti adiacenti dell’ugello e un progressivo degrado che alla fine ha portato al cedimento dell’ugello».

Inoltre, si è sottolineato come questo fenomeno, riscontrato nel test di giugno, non sia legato a quelli osservati sul secondo volo, il VV22, con il precedente materiale Carbon-Carbon, di cui la commissione aveva precedentemente chiesto la modifica.

Durante l’incontro online Esa ha quindi fissato il ritorno di Vega-C tornerà nel quarto trimestre del 2024, comunicando congiuntamente che nello stesso periodo volerà anche un razzo Vega, ossia il predecessore di Vega-C, con un lancio previsto nel secondo trimestre del 2024. Come annunciato da Arianspace, il prossimo volo di Vega è invece pianificato per il 6 ottobre 2023, con l’obiettivo di portare in orbita sincrona due satelliti e dieci carichi utili ausiliari.