Missione compiuta per Moxie, lo strumento a bordo del rover Perseverance della Nasa, in grado di generare ossigeno direttamente su Marte.

Il Mars Oxygen In-Situ Resource Utilization Experiment si è rivelato molto più efficace di quanto si aspettassero gli sviluppatori del Massachusetts Institute of Technology (Mit). «Le prestazioni impressionanti di Moxie dimostrano che è possibile estrarre ossigeno dall’atmosfera di Marte, ossigeno che potrebbe aiutare a fornire aria respirabile o propellente per razzi ai futuri astronauti» ha detto Pam Melroy, vice amministratore della Nasa.

Attraverso un processo elettrochimico, l’ossigeno molecolare viene prodotto separando un atomo di ossigeno da ciascuna molecola di anidride carbonica estratta dalla sottile atmosfera di Marte

Da quando Perseverance è atterrato su Marte nel 2021, Moxie ha generato un totale di 122 grammi di ossigeno, che corrisponde a quanto utilizzerebbe un cane di piccola taglia in 10 ore.

Alla sua sedicesima e ultima analisi, il 7 agosto, lo strumento ha prodotto 9,8 grammi di ossigeno completando così tutti i suoi obiettivi in differenti condizioni.

«Lo sviluppo di tecnologie che ci consentano di utilizzare le risorse sulla Luna e su Marte è fondamentale per costruire una presenza lunare a lungo termine, creare una solida economia lunare e permetterci di sostenere una prima campagna di esplorazione umana su Marte» ha concluso Melroy. Tra i vari strumenti di Perseverance, dedicati agli obiettivi scientifici primari della missione, Moxie era l’unico rivolto alla futura esplorazione umana e ha dimostrato una tecnologia in grado di far sopravvivere l’uomo sul Pianeta Rosso e per poi riportarlo sulla Terra.

Questa tecnologia sarà infatti la soluzione alternativa ai continui carichi di ossigeno e propellente che dovrebbero partire dalla Terra per il mantenimento sostenibile di un insediamento stabile al di fuori del nostro pianeta.

 

Immagine in evidenza: i tecnici del Jpl della Nasa, inseriscono Moxie nella ‘pancia’ di Perseverance – Crediti: Nasa/Jpl