Nella costellazione del Corvo la piccola stella Toi-4860 ha un gigante gassoso che le orbita intorno. Si tratta di Toi-4860 b ed è un corpo celeste dalle dimensioni di Giove.

Secondo gli scienziati si tratta di un pianeta insolito per due motivi: stelle di massa così bassa non dovrebbero ospitare pianeti come Giove e il pianeta sembra essere particolarmente ricco di elementi pesanti.

A guidare lo studio, astronomi dell’università di Birmingham. La ricerca è stata pubblicata su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society.

Il pianeta è stato inizialmente identificato utilizzando il Transiting Exoplanet Survey Satellite- Tess della Nasa, che ha intercettato un flash di luminosità mentre transitava davanti alla sua stella ospite. I dati ottenuti con Tess non erano comunque sufficienti a confermare che si trattava di un pianeta.

Per approfondire l’insolita osservazione, il team ha utilizzato l’Osservatorio Sud Speculoos, situato nel deserto di Atacama in Cile, per misurare il segnale planetario in diverse lunghezze d’onda e convalidare la natura planetaria. Gli astronomi hanno anche osservato il pianeta poco prima e dopo che è scomparso dietro la sua stella madre, notando che non c’era alcun cambiamento nella luce. Quindi il pianeta non ne emette luce. Infine, il team ha collaborato con un gruppo giapponese utilizzando il telescopio Subaru alle Hawaii per ottenere la misurazione della massa del pianeta.

«Secondo il modello canonico di formazione planetaria, minore è la massa di una stella, meno massiccio è il disco di materiale attorno a quella stella. Pianeti di grande massa come Giove, non rientravano nel modello canonico», afferma uno degli studenti del progetto Speculoos.

Toi-4860 b, il nuovo gigante gassoso, impiega circa 1,52 giorni per completare un’orbita attorno alla sua stella.  Poiché la sua stella madre è fredda e di piccola massa, il pianeta stesso può essere definito un “Giove caldo”. Questa è una sottoclasse di pianeti che ha un particolare interesse per gli astronomi che cercano di costruire sulle loro osservazioni iniziali e saperne di più su come si formano questi tipi di pianeti.

Secondo Amaury Triaud, professore di esoplanetologia presso l’Università di Birmingham, la particolarità del sistema Toi 4860 e del suo pianeta gassoso è da ricondurre alle proprietà planetarie dei due oggetti cosmici: entrambi risultano arricchiti di elementi pesanti,  presenti già nel processo di formazione di entrambi.

In apertura: la rete di Speculoos che dal 1995 cerca esopianeti potenzialmente abitabili intorno alle stelle più piccole e fredde del vicinato solare. Credito: Eso