Per rendere le tute spaziali di nuova generazione intercambiabili per diverse applicazioni, la Nasa ha affidato due nuovi contratti ad Axiom Space e Collins Aerospace, vincitori dei contratti assegnati nel 2022, pari a 228,5 milioni di dollari per Axiom e 97,2 milioni di dollari per Collins.

La nuova fornitura ha un valore di 5 milioni di dollari, per ciascuna delle aziende, per l’avvio del lavoro di progettazione di versioni alternative delle  tute già in fase di sviluppo e destinate alla Iss  in orbita bassa terrestre e per le missioni Artemis III, dove è prevista la presenza umana.

Anche in questi due nuovi affidamenti i termini del contratto sono gli stessi dei precedenti accordi: le tute di nuova generazione, compresi gli aggiornamenti, non saranno mai di proprietà della Nasa, malgrado un investimento pubblico complessivo pari a 233,5 milioni di dollari per Axiom, mentre per Collins si supera di poco la cifra tonda con 102,2 milioni di dollari.

«Utilizzando questo approccio competitivo miglioreremo la disponibilità di tute di back-up, espanderemo le capacità future e investiremo ulteriormente nell’economia spaziale», ha dichiarato Lara Kearney, responsabile dell’attività extraveicolare e del programma di mobilità umana di superficie presso il Johnson Space Center.

Non si escludono nuove richieste in corso di progettazione perché la Nasa vuole ottenere ridondanze tali da garantirsi una tuta di riserva per entrambe le missioni: Iss e Artemis.

Da ricordare che Axiom Space, dopo il completamento delle revisioni preliminari e critiche del progetto in collaborazione con la Nasa, ha iniziato le attività di saldatura e lavorazione per le strutture primarie del primo modulo di Axiom Station, in collaborazione con Thales Alenia Space.

Axiom Space si sta preparando per il lancio nel 2025 della prima sezione della nuova piattaforma commerciale di prossima generazione che opererà in orbita terrestre bassa.

In apertura: Axiom Extravehicular Mobility Unit (AxEmu), vista qui con uno strato di copertura che non verrà utilizzato nelle vere passeggiate spaziali lunari, è un mix 50-50 di tecnologia sviluppata dalla Nasa e progetti di Axiom. Credito: Axiom Space