Capire se  – in microgravità – un tipo di cellula staminale, presente nei tre gruppi primari di cellule che compongono un corpo umano, supera le difficoltà riscontrate a Terra per la sua riproduzione. Questa la nuova sfida della missione Axiom Space Ax-2.

Il lancio è previsto a bordo di un razzo SpaceX Falcon 9 il prossimo 21 maggio dal Kennedy Space Center della Nasa, in Florida.

Gli astronauti che accompagnano il prezioso ‘carico’ voleranno sulla missione privata di Axiom Space; se tutto procederà secondo i piani, un team dell’ospedale Cedars-Sinai arriverà al Kennedy Space Center una settimana prima del lancio e porterà le cellule staminali per caricarle sulla navicella spaziale Dragon.

«La gravità terrestre esercita pressione sulle cellule staminali pluripotenti e fornisce stimoli per iniziare a trasformarsi in altri tipi di cellule, ma in condizioni di microgravità questo effetto non ci sarà più», afferma Clive Svendsen, uno dei due referenti scientifici della missione e direttore esecutivo del consiglio di amministrazione dell’Istituto di Medicina Rigenerativa presso il Cedars.

Secondo gli scienziati di questo istituto, tale tipo di cellule staminali pluripotenti indotte (iPSC) – nella condizione riprogrammata da una cellula adulta portata a uno stato chiamato “pluripotenza” – può essere trasformata in quasi tutti i tipi di cellule presenti nel corpo umano.

«Vogliamo essere in grado di produrli in serie a miliardi in modo per poterli utilizzare per una vasta gamma di applicazioni, inclusa la scoperta di nuovi farmaci che potrebbero essere in grado di migliorare la funzione cardiaca. Ci sono ancora alcune limitazioni quando si tratta della produzione di queste cellule e pensiamo che la microgravità possa essere in grado di superarne alcune», dichiarano dal Cedars-Sinai.

La produzione di iPSC sulla Terra è tuttavia complicata e la sfida è capire se in gravità ridotta, quindi in assenza di gravità terrestre, queste cellule crescono più velocemente e con meno mutazioni genetiche, rimanendo nello stato versatile e pluripotente. Le iPSC sono importanti nella creazione di modelli di malattie per trattamenti farmacologici, in particolare per cuore e cervello umano.

Per questa missione la permanenza a bordo sarà di una sola settimana, ma il programma scientifico prevede esperimenti di durata più lunga per capire se le cellule si riproducono al punto da assorbire il Dna umano durante il volo spaziale.

Axiom Space è un fornitore privato di addestramento e gestione delle missioni per astronauti con sede a Houston, in Texas, dove si trova anche il Johnson Space Center della Nasa. L’azienda mira a fornire un accesso universale all’orbita terrestre bassa e sta lavorando a diversi moduli di stazioni spaziali commerciali utili per quando la Iss verrà dismessa nel 2030.

In apertura: Cellule staminali pluripotenti indotte (iPSC) al microscopio. Credito: Cedars-Sinai.