International lunar research station (Ilrs), questo il nome della futura base lunare che la Cina ha in progetto di costruire. Secondo quanto riportato da spacenews.com, i lavori per la sua realizzazione si avvierebbero entro la fine dell’attuale decennio attraverso una serie di missioni robotiche Chang’e per poi essere ampliata nei successivi anni ’30. 

Le prossime missioni lunari Chang’e -6, -7, -8 serviranno alla configurazione di base della stazione lunare, che sorgerà nella regione del polo sud della Luna. All’inizio degli anni ’30 poi, la stazione sarà ampliata grazie a missioni robotiche a lungo termine affiancate da missioni con equipaggio a breve termine. L’obiettivo finale è quello di poter supportare una presenza umana di lungo periodo fra il 2036 e il 2045, avendo così la possibilità di intraprendere un’esplorazione scientifica a lungo termine e su larga scala, di effettuare esperimenti tecnici e di utilizzare le risorse lunari. 

Sia Roscomos che Esa sono gli interlocutori auspicati dall’Agenzia spaziale cinese. La Cina aveva già espresso, un anno fa, la volontà che il progetto fosse sviluppato in un contesto di collaborazione internazionale con Russia ed Europa.

I prossimi programmi della Cina vedranno il lancio di Chang’e -5, che avrà l’obiettivo di riportare sulla Terra un campione del suolo lunare, e la successiva Chang’e -6 che raggiungerà il polo sud lunare tra il 2023 e il 2024. 

Sempre nel 2024 è prevista la missione Chang’e -7 alla quale seguirà Chang’e -8 che effettuerà test sull’utilizzo delle risorse lunari e sulla tecnologia della stampa 3D, che potrebbe essere utilizzata per costruire alcune delle strutture che faranno parte della futura base. 

Immagine in evidenza: Rendering di una base lunare cinese concettuale. Credito: Cast