Sono stati i primi ad atterrare sulla superficie della faccia nascosta della Luna, il 3 gennaio del 2019, con il lander Chang’e 4 e il rover Yutu 2, e ora la Cina intende proseguire l’esplorazione con una missione che ne raccoglierà i campioni per la prima volta.

Lo ha annunciato l’Agenzia Spaziale Cinese (Cnsa) alla prima conferenza internazionale Deep Space Exploration che si è tenuta la scorsa settimana ad Hafei, in Cina.

Il lancio della Chang’e 6 è pianificato per maggio 2024. Sarà una missione complessa e composta di quattro veicoli spaziali. Un lander raccoglierà i campioni da inserire in un veicolo di ascesa; questo sarà lanciato in orbita lunare per attraccare a un orbiter; una volta trasferito il materiale in un’apposita capsula sample-return, questa avrà il compito di recapitare sulla Terra i campioni lunari. Le comunicazioni a Terra da parte di Chang’e 6 quando sarà sul lato opposto della Luna rispetto a noi, saranno operate dal satellite Queqiao 2.

Il decollo avverrà su un razzo Lunga Marcia 5 dallo spazioporto di Wengchang, sull’isola di Hainan e la missione durerà 53 giorni con il fine di raccogliere circa 2 chili di materiale lunare.

Il sito dell’atterraggio dal punto di vista geologico è molto interessante. Si tratta del bacino Apollo situato all’interno di un antico cratere da impatto, il bacino Polo Sud Aitken che, con un diametro di 2,5mila chilometri occupa circa un quarto del lato nascosto della Luna. La particolarità di questo sito è che sembra che l’impatto di un meteorite abbia scavato il terreno fino a 200 metri di profondità, per cui le particelle (ejecta) da raccogliere potrebbero rivelare molto anche sulla storia della Luna e sullo sviluppo del Sistema Solare.

Dopo le missioni Apollo della Nasa e Luna dell’Unione Sovietica concluse rispettivamente nel 1972 e 1976, con la missione Chang’e 5 la Cina è stata la prima, dopo oltre 40 anni, a riportare campioni lunari. Le missioni prendono il nome dalla dea cinese della Luna, Chang’e.

Durante la Conferenza di Hafei, Cnsa ha rivelato i futuri programmi di esplorazione dello spazio profondo che, oltre la Luna, includono le comete, gli asteroidi e i pianeti del Sistema Solare. Dopo il lancio di Chang’e 7 nel 2026 per indagare il polo sud lunare, nel 2028 partirà Chang’e 8 per iniziare la costruzione dell’avamposto cinese per l’esplorazione umana della Luna: la Stazione Internazionale di Ricerca Lunare (Ilrs), programma alternativo allo statunitense Artemis, che dovrebbe vedere la collaborazione della Russia. La missione Tianwen-2, nel 2025 si occuperà di raccogliere campioni dagli asteroidi vicini alla Terra (Neo) e dalle comete della Fascia Principale nella regione dove orbitano Marte e Giove. La raccolta di campioni proseguirà con Tianwen-3 che attorno al 2030 partirà alla volta di Marte. Mentre la missione successiva Tianwen-4 esplorerà il sistema Gioviano e Urano.

 

Immagine in evidenza: il lato oscuro della Luna fotografato dalla missione Apollo 16 – Crediti: Nasa