La Cina ha invitato il Venezuela a unirsi al suo progetto per la realizzazione di una base di ricerca sulla Luna. Pechino è in cerca di partner per la International Lunar Research Station (Ilrs) e il Venezuela sarebbe il primo paese a unirsi a Cina e Russia. Secondo la roadmap ufficiale la Ilrs dovrebbe essere costruita all’inizio degli anni ’30 utilizzando veicoli di lancio super-pesanti. Il programma prevede l’invio di missioni robotiche più piccole entro la fine di questo decennio che farebbero da apripista a quelle successive di insediamento.

Marglad Bencomo, direttore esecutivo dell’Agenzia bolivariana per le attività spaziali (Abae), ha visitato il nuovo Laboratorio nazionale cinese di esplorazione dello spazio profondo (Dsel) il 30 marzo per discutere di cooperazione e scambi.

È stata accolta da Wu Yanhua, ex vicedirettore della Agenzia spaziale cinese (Cnsa) e ora vicepresidente esecutivo del Dsel. Le due parti si sono scambiate opinioni approfondite sulla cooperazione internazionale nel campo dell’esplorazione dello spazio profondo.

Secondo quanto reso noto dal Dsel, Bencomo ha affermato che il Venezuela è disposto a firmare un memorandum d’intesa con la Cina il prima possibile, per promuovere congiuntamente la costruzione della stazione di ricerca lunare internazionale.

L’Agenzia venezuelana è stata invitata a partecipare a un forum internazionale ospitato dal Dsel durante la giornata spaziale nazionale cinese, che si tiene ogni anno il 24 aprile dal 2016, fornendo potenzialmente una piattaforma per la firma di un protocollo d’intesa.

Il primo documento ufficiale per la realizzazione dell’Ilrs risale al 2021, quando Cina e Russia hanno presentato una tabella di marcia congiunta a San Pietroburgo, in Russia, aprendo il progetto a possibili contributi internazionali.

Le due nazioni stanno cercando di costruire partnership parallele al programma Artemis guidato dalla Nasa. Finora 23 paesi hanno aderito agli Accordi Artemis degli Stati Uniti, la base diplomatica del progetto Artemis.

Wu Yanhua del Dsel e il direttore esecutivo dell’Abae Marglad Bencomo con un modello del rover Zhurong, 30 marzo 2023. (Credit: Dsel)

Il Dsel il 6 aprile ha pubblicato una dichiarazione con i dettagli di una visita di Carlos Moura, presidente dell’Agenzia spaziale brasiliana (Aeb), che ha anche discusso della cooperazione Ilrs. Wu ha dichiarato di sperare nella partecipazione dei paesi Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) e dell’America latina al progetto. Il Brasile è però firmatario degli Accordi Artemis.

Pechino sta cercando di avviare collaborazioni anche per altre future missioni nello spazio profondo oltre a quelle lunari: durante il Congresso Astronautico Internazionale di Parigi nel settembre 2022 ha presentato diverse opportunità per avviare partnership internazionali.

Si era parlato di un protocollo d’intesa tra la Cina e gli Emirati Arabi Uniti per far volare un piccolo rover sulla missione cinese di atterraggio del polo sud lunare Chang’e-7, prevista per il 2026. L’accordo sperò sembrerebbe non essere andato a buon fine a causa delle complicazioni derivanti dalle normative sulle esportazioni Itar.

Sul fronte lanciatori, la Cina sta sviluppando una coppia di veicoli di lancio super pesanti in grado di lanciare importanti missioni infrastrutturali e inviare astronauti sulla luna.

Il progetto Long March 9 è stato recentemente modificato per introdurre la riusabilità nel design, causando però ritardi sulla tabella di marcia. Il lancio di prova del nuovo Lunga Marcia 10 dovrebbe avvenire nel 2027.

Secondo i funzionari cinesi, dopo un paio di lanci di Long March 10 si potranno portare una coppia di astronauti sulla Luna prima della fine del decennio. Industria spaziale e governo di Pechino ritengono che il paese debba assolutamente cogliere quella che è vista un’opportunità irripetibile di stabilire un’infrastruttura lunare internazionale.

Immagine in apertura: l’architettura dell’International Lunar Research Stattion. Crediti: Roscosmos/Cnsa