Aeolus si prepara al termine della sua vita operativa. Il 30 aprile tutte le operazioni nominali della missione, la prima dedicata allo studio globale dei venti, si concluderanno a causa della diminuzione del livello di carburante. La sonda Esa ha raggiunto con successo i suoi obiettivi e ha superato di 18 mesi la soglia prevista per la fine della missione, circa 3 anni.
Nel corso dell’ultimo anno, il team dell’agenzia spaziale europea ha realizzato una tabella di marcia per le ultime operazioni del satellite e in questi giorni sta ultimando i dettagli finali.
Nel frattempo, fino al 30 aprile, Aeolus fornirà i dati come di consueto. Anche se non saranno raccolte nuove informazioni dopo questa data, quelle già presenti saranno comunque disponibili per gli utenti.
Aeolus è il quinto satellite del programma Earth Explorer dell’Esa e il suo obiettivo è misurare la velocità dei venti. I suoi dati sono al momento utilizzati da diversi centri meteo in tutto il mondo, come quello europeo per le previsioni meteorologiche a medio raggio, Météo-France, il Met Office del Regno Unito, il tedesco Deutscher Wetterdienst e il Centro nazionale indiano per le previsioni meteorologiche a medio raggio.
A bordo del satellite è presente una sofisticata suite di strumenti. Uno di questi, Aladin, è un laser che emette impulsi di luce ultravioletta verso l’atmosfera terrestre ed è dotato di un ricevitore in grado di rilevare la luce che viene dispersa nell’aria dalle molecole d’acqua e dagli aerosol come la polvere.
Grazie ai minimi cambiamenti nelle proprietà della luce che viene ricevuta, è possibile misurare quanto velocemente queste particelle si allontanano da Aeolus e – di conseguenza – la velocità del vento.
Nel corso degli anni, i dati raccolti dal satellite sono stati utilizzati per comprendere la natura di diversi fenomeni terrestri, dalla direzione delle polveri nel Deserto del Sahara, fino ai modelli dei venti che soffiano sulla superficie degli oceani.
Crediti foto e video: Esa