Un nuovo studio del Jet Propulsion Laboratory della Nasa potrebbe spiegare il motivo della presenza di un terreno omogeneo sulle lune ghiacciate di Giove e Saturno, nonostante la presenza di continui terremoti e frane. La ricerca, pubblicata sulla rivista Icarus, si basa sui dati raccolti dalla sonda Galileo agli inizi degli anni novanta.

Le lune ghiacciate che orbitano attorno ai giganti del Sistema Solare Giove e Saturno sono geologicamente attive. I due pianeti hanno una gravità così forte da provocare frequenti terremoti lunari.

Le superfici di Europa, Ganimede ed Encelado sono caratterizzate da creste ripide circondate da aree omogenee. Gli scienziati hanno misurato le dimensioni delle creste e hanno stimato la magnitudo dei terremoti che si sono verificati in passato. Così facendo hanno scoperto che l’attività tellurica potrebbe aver sollevato una notevole quantità di detriti che si sono posati a valle, creando delle zone lisce e pianeggianti.

Le missioni Europa Clipper della Nasa e Juice dell’Esa forniranno immagini e dati significati per scoprire di più sull’evoluzione delle lune gioviane. Nello specifico Europa Clipper si concentrerà su Europa, effettuando più di 50 flyby del satellite. La sonda è equipaggiata con una suite di 9 strumenti che saranno in grado di confermare se l’oceano che si nasconde sotto la crosta ghiacciata della luna ha le condizioni ideali per lo sviluppo di forme di vita.

Immagine in apertura: la superficie della luna di Giove Ganimede immortalata dalla sonda Galileo. Crediti: Nasa/Jpl-Caltech/Brown University