Si è mostrata all’obiettivo di Hubble con una serie di scie che ricordano i tentacoli di una medusa oppure delle pennellate sgocciolanti di vernice fresca: si tratta di Jw100, una galassia che fa parte di una specifica categoria, definita dagli astronomi ‘galassie medusa’ (jellyfish galaxies).
Jw100 è situata nella costellazione di Pegaso (a oltre 800 milioni di anni luce di distanza dalla Terra) e si trova all’interno dell’ampio ammasso Abell 2626; lo storico telescopio Nasa-Esa l’ha immortalata con la fotocamera Wfc3 (Wide Field Camera 3). L’osservazione di Jw100 è stata effettuata nell’ambito di un’indagine mirata ad analizzare i processi di formazione stellare nei ‘tentacoli’ delle ‘galassie medusa’; queste strutture filamentose, infatti, rappresentano un ambiente di particolare interesse per gli astronomi, dato che in esse la nascita di nuovi astri avviene in condizioni estreme.
Ma a cosa si deve la formazione delle scie? Si tratta di un fenomeno definito ram-pressure stripping, che si verifica quando le galassie medusa incontrano il gas che pervade gli ammassi e che asporta il loro materiale, producendo i ‘tentacoli’. Questa famiglia di galassie è al centro di un recente studio di The Astrophysical Journal (articolo: “Uv and Hα Hst Observations of Six Gasp Jellyfish Galaxies”), cui hanno preso parte anche ricercatori dell’Inaf-Istituto Nazionale di Astrofisica, dell’Università di Padova e della Specola Vaticana. Sulla medesima rivista scientifica apparirà anche un altro studio in tema, al momento disponibile in anteprima sulla piattaforma arxiv.org (articolo: “HST imaging of star-forming clumps in 6 GASP ram-pressure stripped galaxies”); nel team del saggio sono nuovamente presenti ricercatori dell’Inaf e dell’Università di Padova.
Nella foto (visibile nelle dimensioni originali) appaiono anche altre galassie che risiedono in Abell 2626, tra cui spicca particolarmente Ic 5338. Si tratta di una galassia ellittica – la più brillante del cluster – che mostra un alone esteso ed è stata classificata come ‘cD’; questo tipo di galassie, molto probabilmente, si accresce inglobando le sue ‘colleghe’ più piccole e spesso presentano nuclei multipli. I punti luminosi che spiccano sui bordi di Ic 5338 sono ammassi stellari globulari.
In alto: le galassie Jw100 e Ic 5339 (Crediti: Esa/Hubble & Nasa, M. Gullieuszik e il team Gasp)