Il radiotelescopio australiano Murchison Widefield Array (Mwa) mostra come apparirebbe la nostra galassia se l’occhio umano fosse in grado di vedere le onde radio. L’immagine raffigura il centro galattico, il cuore della Via Lattea e cattura le emissioni radio a bassa frequenza, captando sia le strutture più grandi, sia i dettagli minori. Nel dettaglio, le frequenze più basse sono raffigurate in rosso, le medie in verde e le alte in blu.
Gli enormi filamenti dorati indicano i campi magnetici, mentre le piccole bolle di forma sferica sono i resti di 27 enormi stelle diventate supernovae alla fine della loro vita. Il buco nero supermassiccio al centro della galassia invece, è nascosto dall’area bianca e brillante situata al centro dell’immagine. A differenza di altri radiotelescopi, Mwa è in grado di individuare gli oggetti celesti più vecchi, distanti o situati in regioni di spazio vuote. Mwa è il precursore dello Square Kilometer Array (Ska), un progetto internazionale con partecipazione italiana, che ha come obiettivo la costruzione della più grande rete di radiotelescopi al mondo.
Verrà costruito in due location diverse in Australia e Sudafrica a partire dal 2021 e i suoi strumenti permetteranno di individuare i resti delle supernovae che si sono formate negli ultimi centomila anni anche dall’altra parte della Via Lattea.