Avanti tutta per l’esplorazione spaziale europea, con un 2023 che si preannuncia denso di nuove sfide. Prime tra tutte, le due nuove missioni di esplorazione dell’universo made in Europe: Juice per lo studio delle lune di Giove ed Euclid per investigare i misteri della materia e dell’energia oscura – entrambe con un’importante partecipazione italiana.

A presentare le due missioni è stato il Direttore Generale dell’Esa Josef Aschbacher, che oggi 23 gennaio ha illustrato in conferenza stampa le principali tappe del nuovo anno spaziale europeo.

Dopo una breve carrellata dei successi del 2022, compresi l’inizio della scienza del James Webb Space Telescope, il lancio di Artemis 1, i nuovi dati di Gaia, l’inaugurazione di Vega C e le missioni sulla Iss degli astronauti europei Matthias Maurer e Samantha Cristoforetti, Aschbacher ha parlato dei progressi fatti con l’ultima Ministeriale, che ha visto un aumento del budget del 17% rispetto all’anno precedente.

Il Dg dell’Esa è passato quindi all’agenda 2023, che vede appunto come tappe principali i lanci delle missioni Juice ed Euclid.

Juice, la cui partenza è prevista tra il 5 e il 30 aprile, avrà l’obiettivo di investigare la potenziale abitabilità delle lune ghiacciate di Giove Ganimede, Callisto ed Europa. L’Agenzia Spaziale Italiana, affiancata dalla comunità scientifica nazionale, contribuisce alla missione con tre strumenti scientifici e una forte partecipazione allo spettrometro realizzato dall’agenzia spaziale francese Cnes.

Di tutt’altra natura è invece la missione Euclid, che punta a mappare il cosmo per migliorare le conoscenze sulla materia e sull’energia oscura, uno dei temi di maggiore interesse nell’astrofisica moderna.  L’Italia ha la responsabilità del coordinamento generale dell’Sgs, il ground segment scientifico, componente essenziale per la buona riuscita della missione. Al momento la finestra di lancio di Euclid si estende da luglio a settembre 2023.

Oltre alle nuove imprese scientifiche guidate dall’Esa, Aschbacher ha parlato anche degli sforzi europei in materia di accesso allo spazio. Continua la commissione d’inchiesta per comprendere i motivi del guasto durante il secondo volo di Vega C. E intanto l’Europa continua a lavorare per il debutto del vettore Ariane 6, così come sullo sviluppo di lanciatori riutilizzabili made in Europe da far volare dai nuovi spazioporti europei, come quello recentemente inaugurato a Kiruna, in Svezia. Con l’obiettivo a lungo termine di rendere l’Europa autonoma nell’accesso allo spazio.

Parlando invece di esplorazione umana, tra qualche mese è previsto l’inizio del training della nuova classe di astronauti europei, che vede anche due italiani tra le riserve, mentre a metà del 2023 è prevista una nuova missione di lunga durata sulla Iss di un astronauta europeo, il danese Andreas Mogensen.

Non manca infine l’impegno europeo nei programmi di Osservazione della Terra, con particolare attenzione al monitoraggio satellitare per la lotta alla crisi climatica.

 

Immagine in apertura: Rappresentazione artistica della missione Juice (Crediti: Esa)