Nel capolavoro cinematografico di Viaggio nella Luna del 1902, gli astronomi esploratori scoprono in una caverna lunare prima un fiume e poi diverse forme di vita.
120 anni dopo il film di Georges Mèliés, la ricerca di condizioni abitabili vicino a laghi o oceani nascosti rappresenta uno degli stimoli principali per esplorare le tante lune del sistema solare.

Questo è l’obiettivo di Poseidon, idea di missione con destinazione Titano, la luna ghiacciata di Saturno. Proposta all’ESA all’interno del programma Voyage 2050 con cui si selezionano le future missioni spaziali, Poseidon vorrebbe approfondire l’atmosfera e l’abitabilità di Titano specializzandosi nell’esplorazione di alcuni dei suoi laghi di metano e monitorando i cambiamenti dinamici e stagionali della luna.

Uno dei luoghi più affascinanti del sistema solare, è il solo oltre alla Terra ad avere piogge, fiumi e mari, anche se composti da idrocarburi. Titano si presenta come era il nostro pianeta al suo iniziale stato di formazione e potrebbe un giorno, sebbene posizionato lontano dal Sole, avere una evoluzione tale da permettere forme di vita.

La missione Cassini-Huygens realizzata in collaborazione tra NASA, ESA ed ASI, ha realizzato osservazioni radar e all’infrarosso, realizzate con 127 sorvoli tra il 2004 e il 2017, ci hanno mostrato per la prima volta la superficie e i laghi di Titano.

Simile, dunque, a una Terra primordiale, l’interesse per Titano è confermato dalla scelta di Nasa di tornare a esplorarlo con la missione Dragonfly, il cui lancio è previsto nel 2027. Il drone giungerà 8 anni più tardi sulla luna di Saturno, con l’obiettivo di studiare i processi chimici prebiotici e cercare le prove chimiche di vita passata o esistente.

Il veicolo multi-rotore affronterà una serie di voli sorvolando ogni volta fino a 8 km, potendo così estrarre campioni da decine di luoghi differenti, dalle dune organiche ad alcuni crateri da impatto. Immerso in una grande varietà di composti organici, Dragonfly studierà i mattoni e l’origine della vita al di fuori dell’ambiente terrestre.

Le lune ghiacciate dei grandi corpi gassosi del nostro sistema solare sembrano, infatti, nascondere molteplici segreti oltre a possibili risposte su come possa nascere la vita.

Si chiama Juice la missione che Esa ha pianificato per le lune di Giove. Juice dovrebbe partire nel 2022 per giungere nel sistema gioviano nel 2029. In 3 anni e mezzo di missione previsti, la sonda Esa studierà non solo l’atmosfera e la magnetosfera del pianeta, ma anche 3 delle sue 4 lune più grandi: Ganimede, Europa e Callisto.

Gli scienziati pensano che questi mondi ghiacciati possano ospitare immensi oceani d’acqua sotterranei, possibili ambienti che potrebbero ospitare la vita.

Ganimede, la più grande luna di Giove, rimane l’obiettivo principale della missione, unica luna gioviana con un proprio campo gravitazionale. Juice indagherà Ganimede per le sue interazioni magnetiche con l’ambiente gioviano oltre a studiarlo come modello dell’evoluzione e della potenziale abitabilità di questi mondi, le lune ghiacciate, tra i luoghi più affascinanti del sistema solare.