Si fermano le operazioni sulla rampa di lancio 39B del Kennedy Space Center in Florida: le prove generali per Artemis 1, prima missione del nuovo programma lunare della Nasa, non riprenderanno prima della fine della settimana. L’Agenzia spaziale statunitense ha deciso di mettere in stop la prova bagnata dello Space Launch System per mandare in orbita Ax-1, prima missione interamente privata verso la Iss, operata da SpaceX e pronta al decollo sulla rampa accanto, lo storico Pad 39A.

Ax-1 era in agenda per il 3 aprile, ma i ritardi della wet dress rehearsal hanno inciso sulla tabella di marcia della Axiom Space. Ora, però, il semaforo verde si accende sulla rampa 39B e la priorità passa ad Ax-1, missione che invierà tre clienti paganti e un dipendente Axiom alla Stazione Spaziale Internazionale a bordo di una capsula Dragon di SpaceX.

I test di Artemis 1 erano iniziati venerdì 1° aprile. La prova si sarebbe dovuta concludere la sera del 3 aprile, ma un problema al sistema della ventola, sulla torre di lancio mobile dell’Sls, ha costretto il team a spostare a lunedì 4 la maggior parte del lavoro programmato per domenica, che includeva il rifornimento di razzi e diversi conti alla rovescia simulati. Una valvola di sfiato bloccata sulla torre ha poi ostacolato il tentativo di lunedì, che è stato cancellato dopo l’inizio del rifornimento.

La squadra di Artemis 1 si prenderà dunque una piccola pausa prima di riprovare. «Il team è riuscito a completare uno dei due obiettivi primari dei test e tre dei suoi cinque obiettivi secondari», ha affermato il direttore del lancio di Artemis, Charlie Blackwell-Thompson, dell’Exploration Ground Systems Program presso il Ksc durante un incontro con la stampa il 5 aprile.

«Ingegneri e tecnici non dovranno ricominciare tutto da capo. Il primo tentativo sarebbe dovuto durare durare circa quattro giorni, inclusi i due di lavoro preparatorio all’inizio del test avvenuto il 1 aprile», ha aggiunto. «Quindi, questa volta, contiamo di impiegare tempi significativamente più brevi, direi al massimo 36 ore», ha detto Blackwell-Thompson.

La Blackwell-Thompson e altri funzionari della Nasa hanno sottolineato che il razzo Sls e la capsula Orion sono in buone condizioni  – nonostante sabato diversi fulmini abbiano colpito il Pad 39B – e che i problemi emersi sono ordinari e non preoccupanti.

«La maggior parte degli eventi che si stanno verificando è di natura piccola o procedurale. E’ necessario regolare leggermente alcuni dei limiti o alcune delle sequenze o i tempi», ha detto Mike Sarafin, responsabile della missione Artemis presso la sede della Nasa a Washington. «In questo momento, non stiamo monitorando nulla di significativo».

In apertura: Lo Space Launch System in rampa di lancio. Photo credit: NASA/Ben Smegelsky