Un team di ricercatori della Naoc (National Astronomical Observatories of the Chinese Academy of Sciences), dell’Ustc (University of Science and Technology of China) e dello Shao (Shanghai Astronomical Observatory of Chinese Academy of Sciences) ha scoperto di recente un folto gruppo di galassie, grazie a Lamost Dr9 (Large Sky Area Multi-Object Fiber Spectroscopic Telescope Data Relase 9), una serie di dati raccolti dal telescopio Lamost.

Dallo studio (intitolato “Strong [O iii] λ5007 Emission-line Compact Galaxies in Lamost Dr9: Blueberries, Green Peas, and Purple Grapes” e pubblicato recentemente su The Astrophysical Journal) si evince come le 1.471 galassie rilevate siano state ulteriormente raggruppate in tre sottocategorie: Green Pea, Blueberry e Purple Grape.

Ciò che distingue le tre categorie non è unicamente il loro colore, ma il concorso di ulteriori fattori (come, ad esempio, distanza, massa e tasso di formazione stellare).

Le galassie afferenti alla categoria “Green Pea”, sono le più distanti, ed hanno una dimensione pari a 1/10 e una massa di 1/100 rispetto alla Via Lattea. Il loro caratteristico colore verde brillante suggerisce un alto tasso di formazione stellare (circa 10 volte quello della nostra galassia), che potrebbe far raddoppiare le loro attuali masse in poche centinaia di milioni di anni.
Le galassie “Blueberry”, più vicine e compatte rispetto alle prime, hanno delle dimensioni inferiori (circa 1/3000 della Via Lattea); infine, tra le “Green Pea” e le “Bluebarry”, troviamo le “Purple Grape” che, seppure dotate di un raggio molto simili alle “Green Pea”, hanno una massa molto più bassa (meno di 1/500 della Via Lattea).

Dallo studio di questo ampio gruppo di galassie si è potuto appurare che i loro tassi di formazione stellare sono molto elevati e che analisi più approfondite dei dati, acquisti finora e in futuro, serviranno a comprendere appieno i processi di formazione ed evoluzione delle galassie nell’universo primordiale.

In alto: (da sinistra verso destra) una galassia Green Pea, una Blueberry, infine una Purple Grape
Crediti immagine: Sdss – Sloan Digital Sky Survey