Quando in Italia erano le 00.11 del 1 febbraio, dalla Cape Canaveral Air Force Station è stato lanciato il secondo satellite COSMO–SkyMed di Seconda Generazione, portato in un’orbita eliosincrona da un razzo Falcon 9 di SpaceX.
Si arricchisce così di un altro satellite la costellazione italiana COSMO–SkyMed, la prima missione di Osservazione della Terra concepita per scopi duali, civili e militari finanziata da Asi e dal Ministero della Difesa, attiva da oltre 15 anni ora con 6 satelliti in orbita.
Operativa dal 2021, la Seconda Generazione è destinata prima ad affiancare e poi sostituire i 4 satelliti di Prima Generazione. L’obiettivo è assicurare la piena continuità della missione COSMO–SkyMed, garantendo un salto tecnologico oltre a un ampliamento delle possibili applicazioni.
La capacità dei sensori SAR di penetrare nuvole e polvere permette ai satelliti di essere operativi in qualsiasi condizione meteorologica e di illuminazione, rendendo la Seconda Generazione un supporto fondamentale in caso di disastri naturali o emergenze.
Frutto dell’eccellenza spaziale italiana, Cosmo Skymed vede il fondamentale contributo del Gruppo Leonardo e delle sue joint venture Thales Alenia Space e Telespazio e di E-geos tanto nella realizzazione e gestione dei satelliti, quanto nel controllo della missione a Terra.
Interviste a: Roberto Formaro, Direttore Direzione Programmi Asi; Alessandro Coletta, Direttore di Missione del Sistema di Satelliti COSMO-SkyMed; Giancarlo Natale Varacalli, Responsabile del programma COSMO-SkyMed di Seconda Generazione.