A circa quattro giorni dal lancio avvenuto con successo dalla rampa di Cape Canaveral, in Florida, alle 5:34 del mattino ora locale, Lucy è monitorata dai tecnici Nasa che indagano sulle cause che impediscono il blocco di uno dei pannelli solari.
Controllata mentre viaggia a 108.000 chilometri orari su una traiettoria che orbiterà intorno al Sole, gli ingegneri della Nasa hanno rilevato che uno dei due array solari largo quasi 7,3 metri non si è bloccato in posizione dopo il dispiegamento.
Lucy ha 51 metri quadrati di celle solari e per ora i due pannelli circolari stanno garantendo la ricarica delle batterie per alimentare i suoi sottosistemi.
In una dichiarazione del 17 ottobre la Nasa conferma che il veicolo spaziale è sano e viene indagata la causa del non completo aggancio di uno dei due pannelli solari circolari. Tutti gli altri sottosistemi sono normali e Lucy può continuare a operare senza alcuna minaccia per il veicolo.
La forma circolare è stata progettata per mantenere attiva l’area di 51 metri quadrati di produzione di energia e anche perché si adattava alla carenatura del veicolo di lancio Atlas, dichiara Katie Oakman, a capo di Lockheed Martin Space per la missione Lucy.
La grande estensione di pannelli solari genera 18 kilowatt di potenza in prossimità della Terra ma, quando sorvoleranno gli asteroidi troiani, gli array produrranno solo 500 watt di potenza, ancora sufficienti per far funzionare il veicolo spaziale e i suoi tre strumenti principali.
Non è chiaro se il problema influenzerà altri lavori come il dispiegamento della piattaforma di puntamento dello strumento, su cui sono montati i tre strumenti principali, previsto per circa due giorni dopo il lancio.
Prima missione della Nasa dedicata allo studio di sette asteroidi troiani, nei prossimi 12 anni, Lucy indagherà da vicino questi “fossili” di formazione planetaria durante il suo viaggio. La missione consentirà di esplorare due sciami di asteroidi troiani che condividono un’orbita attorno al Sole con Giove. Le prove scientifiche indicano che gli asteroidi troiani sono i resti del materiale che ha formato i pianeti giganti. Studiarli può rivelare informazioni precedentemente sconosciute sulla loro formazione e sull’evoluzione del nostro Sistema Solare allo stesso modo in cui lo scheletro fossile di Lucy ha rivoluzionato la nostra comprensione dell’evoluzione umana.
La prima assistenza gravitazionale terrestre della navicella è programmata per il 2022. Questa spinta le consentirà di accelerare e di dirigersi oltre l’orbita di Marte. La navicella tornerà quindi verso la Terra per un’altra fionda gravitazionale nel 2024, che spingerà Lucy verso l’asteroide Donaldjohanson, situato all’interno della fascia principale degli asteroidi del sistema solare, nel 2025.
Lucy viaggerà quindi verso il suo primo incontro con un asteroide troiano nel 2027 e, dopo aver completato i suoi primi quattro sorvoli mirati, la navicella tornerà sulla Terra per un terzo sorvolo nel 2031 che la catapulterà verso lo sciame di asteroidi troiani per un rendezvous programmato nel 2033.
In apertura un razzo Atlas V della United Launch Alliance -ULA- con a bordo la navicella spaziale Lucy è visibile in questa fotografia di esposizione di 2 minuti e 30 secondi mentre viene lanciato dallo Space Launch Complex 41, sabato 16 ottobre 2021, presso la Cape Canaveral Space Force Station in Florida. Crediti: NASA/Bill Ingalls