Nuovo lancio per la costellazione Starlink di SpaceX e ennesima dimostrazione della riusabilità del vettore Falcon 9. Il 26 maggio il Falcon 9 è decollato dallo Space Launch Complex 40 alla Cape Canaveral Space Force Station in Florida. Lo stadio superiore del razzo ha rilasciato il suo carico utile di 60 satelliti Starlink in orbita 64 minuti dopo.
Il primo stadio del razzo è atterrato su un drone nell’Atlantico otto minuti e mezzo dopo il decollo. Diversamente che nel passato, questo primo stadio era alla sua seconda prova di volo (altri hanno raggiunto le 10 occasioni), precedentemente utilizzato per lanciare il satellite scientifico oceanico Sentinel-6 Michael Freilich a novembre 2020.
SpaceX ha stabilito un diverso tipo di record in questo lancio. Una delle due metà del fairing del carico utile era al suo quinto volo, la prima volta che accadeva. L’altra metà del fairing era al suo terzo lancio.
L’obiettivo di poter riutilizzare più volte l’ogiva del carico utile era stato annunciato da Elon Musk anni addietro, motivandone la scelta a causa dell’alto costo per il suo utilizzo, 6 milioni di dollari a lancio, per poi abbandonarli nell’oceano.
A differenza degli atterraggi dei booster, che l’azienda trasmette nei suoi webcast di lancio, i recuperi delle carene avvengono fuori dalla vista. SpaceX forniva occasionalmente video di tentativi di catturare le carenature discendenti in grandi reti infilate sopra le navi, ma più recentemente si è spostato semplicemente recuperando le carene dall’acqua dopo lo splashdown.
Questo lancio ha anche segnato il centesimo lancio consecutivo del Falcon 9, una serie che è iniziata dopo un fallimento in un lancio nel giugno 2015 su una missione cargo commerciale della NASA. Questa serie non include però la perdita del satellite Amos-6, quando un Falcon 9 è esploso durante i preparativi per un test di fuoco statico, giorni prima del suo lancio programmato nel settembre 2016.
Il lancio porta il numero totale di satelliti Starlink in orbita a 1.664. Viasat ha presentato una mozione al Comitato Federale per le Comunicazioni, lo scorso 21 maggio, per sospendere la sua approvazione di una modifica della licenza di SpaceX, che consentirebbe alla società di Elon Musk di aumentare il numero di satelliti Starlink che possono operare in orbite a circa 550 chilometri di altezza, da 1.584 a 4.408. Ciò impedirebbe effettivamente a SpaceX di lanciare ulteriori satelliti fino a quando la FCC non avrà completato l’analisi dell’impatto ambientale della costellazione, richiesta da Viasat.