L’Oriente sta diventando sempre più competitivo nel settore spaziale. Nella corsa allo spazio privato sono emerse nuove realtà cinesi come le società commerciali OneSpace e iSpace che continuano ad affermarsi con l’obiettivo di effettuare il primo lancio orbitale a metà del 2019. Le due start-up sono state fondate dopo il parere favorevole del governo cinese che ha deciso di portare avanti una politica di apertura verso l’iniziativa privata nel settore spaziale. Lo scopo è incentivare gli investimenti in aree di lancio specifiche, quali il telerilevamento e il lancio di satelliti commerciali.

Dopo aver portato a termine due lanci suborbitali lo scorso anno, OneSpace sta attualmente lavorando al lancio del vettore a quattro stadi OS-X1, che potrebbe avvenire già a fine marzo. OS-X1, con i suoi 19 metri di altezza, sarà in grado di trasportare un carico utile da 205 chilogrammi in orbita bassa terrestre – ad un’altitudine di 300 chilometri – e un carico da 73 chilogrammi in orbita eliosincrona – a 800 chilometri di altezza.  Se il lancio di OneSpace avrà successo sarà il primo volo riuscito di un’azienda privata cinese verso l’orbita bassa, dopo il fallimento della compagnia LandSpace, che lo scorso ottobre ha cercato di inviare in orbita un satellite senza successo.

Anche la start-up iSpace punta a lanciare entro la metà dell’anno il primo di tre veicoli, dopo aver effettuato nel 2018, come la rivale, due lanci suborbitali di successo per mezzo del razzo Hyperbola-1Z, con a bordo tre piccoli payload sviluppati da alcune società commerciali. Quest’anno l’azienda ha dichiarato che intende inaugurare il primo razzo della serie Hyperbola-1, un vettore da 20 metri di lunghezza, composto da tre stadi solidi e il quarto liquido. Il suo diametro misura 1,4 metri e sarà in grado di trasportare 150 chilogrammi di carico a 700 chilometri di altitudine.

La decisione del governo ha fatto sì che aziende come OneSpace e iSpace ottenessero l’approvazione della Sastind, l’organismo statale che si occupa di supervisionare le attività spaziali cinesi, mentre una strategia rivolta all’integrazione militare e civile, ha promosso l’accesso dei privati alle tecnologie spaziale detenute dal governo. Le  start-up hanno quindi progetti a lungo termine che prevedono la costruzione di razzi con parti riutilizzabili con un design simile a quello del Falcon 9 di SpaceX.