Non è stato un difetto di progettazione, ma un errore nella connessione del sistema di attivazione degli ugelli del motore del quarto stadio, Avum, la causa all’origine del fallimento del razzo europeo Vega del 17 novembre scorso. E’ la conclusione cui è giunta la Commissione d’inchiesta indipendente istituita dall’Agenzia Spaziale Europeace e dalla società Arianespace, che gestisce i lanci dalla base europea di Kourou, in Guyana Francese.

Le cause dell’errore, ha rilevato la Commissione d’inchiesta, sono da ricercare nella procedura di integrazione del quarto stadio del lanciatore e in particolare nell’inversione dei collegamenti elettrici, non rilevata durante i test eseguiti prima del volo a causa di alcune incongruenze tra requisiti specifici e controlli prescritti. Tutto questo ha portato al mancato controllo della traiettoria e quindi alla perdita del veicolo. Nel frattempo, non appena definita la roadmap per la ripresa dei voli del lanciatore, costruito in Italia dalla Avio, una task force guidata dall’Esa e Arianespace è già lavoro per attuare i passaggi indicati dalla Commissione d’inchiesta, in vista della ripresa dei voli di Vega nel pieno rispetto del calendario finora fissato, che prevede il prossimo lancio entro il primo trimestre del 2021.