Dopo SN5, lo scorso 3 settembre anche il prototipo di Starship SN6 ha compiuto il suo primo salto di 150 metri dalla base di Boca Chica in Texas, superando con successo la prima prova a bassa quota.

In meno di un mese SpaceX è riuscita a far volare ben due prototipi, una prova che conferma sempre più l’affidabilità della compagnia di Elon Musk, che ha superato con slancio le inevitabili sconfitte insite ad un settore tecnologico spaziale connesse ad un ambizioso programma di sviluppo.

Dopo essere stato riempito con ossigeno liquido e metano, SN6, come il precedente prototipo, è stato spinto verso l’alto da un solo motore Raptor per poi riatterrare in sicurezza, leggermente inclinato su un lato.

Il Ceo di SpaceX Elon Musk ha dichiarato che d’ora in avanti i futuri voli di prova dei prototipi avranno obiettivi più ambiziosi e raggiungeranno una quota più elevata. Il prossimo traguardo sarà riuscire a eseguire diversi voli consecutivi, in modo da affinare e migliorare le procedure di lancio. Dopo questa fase, la compagnia tenterà il volo in alta quota, a circa 20 km, per testare il funzionamento delle superfici aerodinamiche e di controllo. 

Il sistema Starship, progettato per essere totalmente riutilizzabile, sarà composto da una navicella di 50 metri di altezza e dal lanciatore Super Heavy, entrambi alimentati da motori Raptor: sei sul veicolo spaziale e 31 sul Super Heavy.  

L’obiettivo finale è quello di una navicella super potente, in grado di rispondere a tutte le esigenze dei voli spaziali del prossimo decennio, dal lancio di satelliti al turismo spaziale. Sarà infatti proprio Starship il futuro mezzo di trasporto che farà viaggiare il primo turista lunare, il miliardario giapponese Yusaku Maezawa, volo che al momento resta programmato per il 2022. E nella visione di Elon Musk sempre su Starship viaggeranno gli astronauti che per primi metteranno piede su Marte, seguiti un giorno dai futuri turisti marziani: del resto la navicella avrà una capienza in grado di ospitare fino a 100 persone. La capsula di SpaceX, inoltre, è stata selezionata dalla Nasa insieme ad altre due navette private, come possibile moon lander americano nell’ambito della missione Artemis – l’ambizioso programma lunare che vedrà la prima missione, Artemis I, decollare grazie al sistema di lancio più potente mai realizzato, lo Space Launch System della Nasa, che proprio la scorsa settimana ha effettuato il primo test di accensione dei motori.

Insomma, le incognite di fronte ad obiettivi così ardui sono molteplici ma la partita è ancora tutta da giocare. Intanto, dato l’esito positivo degli ultimi test, la possibilità di assistere un primo volo orbitale della Starship già dal prossimo anno sembra essere sempre più concreta.