Le nebulose sono vere e proprie fabbriche di stelle, agglomerati di gas e polveri cosmiche nelle quali si formano le stelle più massicce dell’Universo, proprio come W51, una delle regioni più attive della nostra galassia in questo campo. Individuata per la prima volta nel 1958, la nebulosa W51, è stata osservata, nel corso della sua missione, dal telescopio spaziale Spitzer della Nasa.
È situata a circa 17 mila anni luce dalla Terra, nella direzione della costellazione dell’Aquila e ha un diametro di circa 350 anni luce. La sua luminosità è coperta da nubi di polveri interstellari ed è possibile osservarla solo grazie a telescopi a onde radio o infrarossi. La sua emissione infrarossa, catturata da Spitzer è equivalente a quella di 20 milioni di Soli. Facendo il confronto con un’altra famosa regione di formazione stellare come la nebulosa di Orione, W51 risulta essere molto più grande e 75 volte più luminosa: basta pensare che mentre la nebulosa di Orione ospita al suo interno quattro stelle di tipo O – le stelle più massicce dell’universo – all’interno di W51 ce ne sono più di 30.
Le osservazioni del telescopio spaziale della Nasa, risalenti al 2004, fanno parte di una campagna di osservazione per mappare la struttura della Via Lattea, chiamata Galactic legacy infrared mid-plane survey extraordinaire (Glimpse). La mappatura ha reso disponibili molte informazioni riguardo a regioni come W51.
«Le immagini davvero spettacolari fornite da Spitzer tramite la mappatura Glimpse – in concerto con i dati di molti altri telescopi complementari – ci danno un’idea di come si formano stelle massicce nella nostra Via Lattea, e quindi di come i loro potenti venti e le radiazioni interagiscono con l’ambiente circostante», ha spiegato Breanna Binder, assistente professore di fisica e astronomia presso la California State Polytechnic University di Pomona, che studia i cicli di vita delle stelle massicce.
È molto importante riuscire a osservare e studiare queste regioni per poter ampliare sempre più la comprensione della formazione stellare nella Via Lattea.
Il telescopio spaziale Spitzer è stato lanciato il 25 agosto 2003 e ha terminato la sua attività lo scorso 30 gennaio. L’intero archivio dei dati raccolti durante la sua missione è disponibile nello Spitzer data archive presso Infrared Science Archive dell’Ipac al Caltech di Pasadena, in California.
Immagine in evidenza: Nebulosa W51. Nasa/Jpl-Caltech