8 cartoline per celebrare 8 anni marziani. È il modo che la Nasa ha scelto per rendere omaggio al suo rover Curiosity, atterrato sul pianeta rosso il 5 agosto 2012.

Da quello storico touchdown nel bacino del cratere Gale, il robottino a stelle e strisce ne ha viste tante. In 8 anni ha percorso oltre 23 chilometri, resistendo alle temibili tempeste di sabbia di Marte e raccogliendo 26 diversi campioni di rocce marziane. I dati inviati da Curiosity hanno permesso agli scienziati di confermare che in passato il pianeta rosso era adatto a ospitare la vita. Rendendo così la missione già un successo, dato che l’obiettivo principale del rover era appunto testare l’antica abitabilità marziana.

Ma Curiosity non si ferma qui. L’infaticabile rover continua a raccogliere preziosi tasselli della storia di Marte, in attesa di essere raggiunto dal robottino di ultima generazione Perseverance, partito lo scorso 30 luglio alla volta del mondo rosso.

Intanto ecco le 8 cartoline scelte dalla Nasa tra le tante inviate da Curiosity durante i suoi 8 anni di esplorazione marziana. A testimoniare che lo scienziato robotico targato Nasa ha anche un gran senso estetico.

Selfie marziano, scattato da Curiosity il 15 giugno 2018. Crediti: NASA/JPL-Caltech

Il monte Sharp all’alba, composto da 44 fotografie scattate il 13 ottobre 2019. Crediti: NASA/JPL-Caltech/MSSS

Immagine catturata il 24 marzo 2014, dove è indicata la posizione che aveva pochi giorni prima Curiosity sul monte Sharp. Crediti: NASA/JPL-Caltech

Ashwin Vasavada, Project Scientist di Curiosity per la Nasa, ci regala un tour del cratere Gale dal punto di vista di Curiosity. Crediti: NASA/JPL-Caltech/MSSS

Spaghetti Western marziani, immortalati dal rover il 19 dicembre 2019. Crediti: NASA/JPL-Caltech/MSSS

Dune marziane di sabbia, che Curiosity ha fotografato il 13 dicembre 2015. Crediti: NASA/JPL-Caltech/MSSS

Un mosaico di nubi, costruito grazie alla sovrapposizione di tre frame raccolti dalle fotocamere Navcams di Curiosity. Crediti: NASA/JPL-Caltech

I 26 buchi scavati da Curiosity nel suolo marziano per raccogliere i campioni del mondo rosso. Crediti: NASA/JPL-Caltech/MSSS