Le mega costellazioni satellitari e il loro impatto sulle osservazioni astronomiche preoccupano molto la comunità scientifica.
Da maggio 2019 ad oggi, ad esempio, l’azienda di Musk ha lanciato in orbita ben 482 satelliti della costellazione Starlink e conta di arrivare ad un numero totale di 12.000, con lo scopo di fornire un servizio internet veloce in tutto il globo.
A differenza di tante altre aziende del settore, SpaceX collabora insieme ad un comitato dell’American Astronomical Society (per approfondire vedi l‘intervista a Piero Benvenuti) per trovare soluzioni che potrebbero mitigare l’impatto dei satelliti sulle osservazioni astronomiche.
A tal proposito, la società ha realizzato due satelliti sperimentali chiamato DarkSat, lanciati a gennaio, le cui superfici sono state oscurate per ridurre la quantità di luce solare riflessa. Nel corso dell’invio in orbita dell’ultima partita di satelliti SpaceX ha incluso VisorSat, un satellite di test munito di una sorta di ‘ombrelloni’ destinati a impedire alla luce solare di raggiungere le superfici riflettenti del satellite.
Nonostante l’impegno dimostrato da Elon Musk, il problema delle mega-costellazioni resta aperto, poiché sono diverse le aziende che hanno come obiettivo la realizzazione di maxi costellazioni.
Tra queste troviamo OneWeb: nonostante la dichiarazione di bancarotta, la società ha presentato un programma alla Federal Communications Commisssion per ampliare la sua costellazione, composta da 48.000 satelliti, con altri 50.000. I satelliti verrebbero lanciati in orbita a circa 1.200 chilometri di quota, molto più in alto dei satelliti Starlink, situati a 550 chilometri da Terra.
Ad un’altitudine più elevata, i satelliti dovrebbero essere troppo scuri per essere visti ad occhio nudo – supponendo che la nuova costellazione utilizzi un design simile ai satelliti esistenti di OneWeb. Tuttavia, secondo un’analisi condotta su quelle che saranno le ‘performance’ del nuovo osservatorio Vera Rubin, in fase di realizzazione in Cile, gli esperti affermano che tali satelliti sarebbero abbastanza luminosi da saturare gli strumenti sensibili in quell’osservatorio, interferendo con le osservazioni.
Secondo i dati raccolti dall’Astronomical American Society su 23 osservatori in tutto il mondo, l’impatto che le mega-costellazioni avrebbero sulle osservazioni è decisamente negativo. La maggior parte degli osservatori interpellati ha espresso preoccupazioni significative che porterebbero a costi finanziari elevati e sfide scientifiche ardue.
Dopo i risultati dell’indagine, a fine giugno l’American Astronomical Society terrà un seminario online per discutere del problema con astronomi e compagnie satellitari.