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Partita a ottobre 2024, la sonda Europa Clipper ha testato il suo radar durante un sorvolo di Marte.

La missione è diretta verso Europa, la luna di Giove, allo scopo di rilevare la presenza di acqua, o addirittura di un oceano, sotto la superficie ghiacciata.

Il 1° marzo la sonda ha sfruttato l’attrazione gravitazionale di Marte per regolare la sua traiettoria, un’opportunità anche per calibrare la telecamera a infrarossi ed eseguire una prova di funzionamento dello strumento Reason (Radar for Europa Assessment and Sounding: Ocean to Near-surface). Il radar infatti ha dimensioni tali per cui, prima del lancio, non era stato possibile testare a Terra il rimbalzo dei segnali. La configurazione di Reason, alquanto insolita per un veicolo spaziale interplanetario, consiste in due coppie di sottili antenne che sporgono dai pannelli solari, coprendo una distanza di circa 17,6 metri. Questa struttura permetterà di catturare quanta più luce possibile su Europa: la luna, infatti, riceve circa 1/25 della luce solare rispetto alla Terra.

Mentre gli ingegneri hanno potuto constatare il corretto funzionamento del radar, solo ora hanno finito di analizzare l’intero flusso dei dati. «Abbiamo ottenuto dal sorvolo tutto ciò che ci aspettavamo – ha dichiarato Don Blankenship, ricercatore principale di Reason presso l’Università del Texas – L’obiettivo era determinare la prontezza del radar per la missione Europa, e ha funzionato. Ogni componente dello strumento ha dimostrato di fare esattamente quanto previsto».

Mentre Europa Clipper si avvicinava alla superficie di Marte, tra i 5000 e gli 884 chilometri di distanza, Reason ha inviato e ricevuto onde radio per circa 40 minuti. Quando arriverà a destinazione, lo strumento funzionerà a una distanza di soli 25 chilometri dalla superficie di Europa.

La sonda, il cui arrivo è previsto per il 2030, si trova attualmente a circa 450 milioni di chilometri dalla Terra. Durante il suo viaggio verso la luna ghiacciata, per un totale di circa 2,9 miliardi di chilometri, sfrutterà un’ulteriore accelerazione gravitazionale quando nel 2026 si avvicinerà nuovamente al nostro pianeta.

 

Immagine in evidenza: l’immagine radar sviluppata con i dati di Reason – Crediti: Nasa