Il lanciatore pesante Falcon Heavy, dell’azienda spaziale privata SpaceX, è tornato a volare.
Dalla piattaforma 39A del Kennedy Space Center, il vettore ha raggiunto lo Spazio, portando come carico il quarto satellite meteorologico della famiglia Goes, osservatori attenti dell’attività solare e dell’atmosfera terrestre sin dal 1975.
La costellazione Goes opera in orbita geostazionaria (36.000 km dall’equatore), i satelliti negli anni sono stati sostituiti con modelli sempre più potenti e accurati. L’ultima generazione è entrata in attività nel 2016 con il lancio del Goes-R, seguito dal Goes-S nel 2018 e dal Goes-T nel 2022.
A questi si è appena aggiunto il Goes-U, il primo messo in orbita con un lanciatore pesante di SpaceX invece del classico Atlas della Nasa usato per i precedenti. Le ragioni della scelta sono ovviamente legate al recupero dei booster, una tecnica che riduce i costi in modo significativo e che la Nasa ha usato soltanto per lo Space Shuttle, mentre per SpaceX è da sempre l’elemento chiave del suo successo.
Goes-U, che una volta operativo verrà ribattezzato Goes-19, è dotato della strumentazione scientifica più avanzata disponibile oggi e insieme ai suoi predecessori farà osservazioni, sia in luce visibile che nell’infrarosso, dell’atmosfera, degli oceani e soprattutto dei fenomeni meteorologici, in modo particolare quelli estremi.
I benefici sono indiscutibili, basta pensare all’attività predittiva di uragani, tornado, eruzioni vulcaniche e nell’osservazione costante di grandi incendi e inondazioni.
Goes tiene d’occhio anche l’attività del Sole, consentendo di anticipare i rischi di malfunzionamento dei sistemi di navigazione, ad esempio in caso di tempeste solari ed espulsioni di massa coronale.
Infine, controlla le meteore che entrano nell’atmosfera e la presenza di fulmini.
La costellazione Goes, secondo il programma, resterà operativa fino al 2030. Verrà poi sostituita da una nuova famiglia di satelliti meteorologici denominata GeoXo, probabilmente a partire dal 2032, in grado di svolgere le attività di osservazione e misurazione con capacità predittive e dettagli superiori agli attuali.
Il Falcon Heavy, con i suoi dieci successi, è ormai una macchina totalmente affidabile e molto potente: i 27 motori Merlin, accesi contemporaneamente, sono in grado di produrre una spinta alla partenza di oltre 2 milioni di chili, pari a quella di 18 aerei Boeing 747, sufficiente per portare in orbita carichi fino a 64 tonnellate.
Immagine di copertina: la costellazione dei satelliti meteorologici Goes di ultima generazione, accanto all’anno in cui sono stati lanciati – crediti Nasa