Ha sorvolato le tumultuose nubi di Giove dal polo sud al polo nord, in meno di due ore, realizzando una nuova sequenza di immagini. Stiamo parlando di Juno (Jupiter Near-polar Orbiter), la sonda della Nasa che vanta un forte contributo italiano. Sono undici le immagini a colori ottenute da JunoCam, lo scorso 1° settembre, in cui è possibile osservare i due poli del ‘gigante gassoso’. La prima immagine a destra mostra un lato parzialmente illuminato del polo nord di Giove. Durante il sorvolo, nel momento di massimo avvicinamento al pianeta – perigiove – è possibile osservare la regione polare nord in diverse angolazioni (seconda e terza foto). Dalla quarta all’ottava immagine, sono stati immortalati nell’atmosfera del pianeta dei vortici azzurri nell’emisfero meridionale, ‘battezzati’ come “Collision of Colours”, “Sharp Edge”, “Caltech by Halka” e “Structure01”. Nella nona e decima immagine, Juno ha raggiunto il polo sud del pianeta.
Scopo di Juno è analizzare le caratteristiche di Giove come rappresentante dei pianeti giganti. Il ‘peso massimo’ del Sistema Solare può infatti offrire dati di fondamentale importanza non solo per approfondire le origini del Sistema stesso, ma anche per analizzare quelle dei sistemi planetari che man mano si vanno scoprendo intorno ad altre stelle, con particolare riferimento a quegli esopianeti di massa simile a Giove.
Sono due gli strumenti italiani a bordo della sonda, realizzati con il supporto e il coordinamento dell’Asi: Jiram (Jovian InfraRed Auroral Mapper), progettato per studiare la dinamica e la chimica delle aurore gioviane nel vicino infrarosso, e Kat (Ka-band Translator/Transponder), che analizzerà la struttura interna del pianeta, con l’obiettivo di mappare il campo di gravità di Giove.