Una collezione di immagini cosmiche che unisce storia e tecnologia: è questo il più recente prodotto ‘targato’ Hubble, che non mancherà di deliziare soprattutto gli astrofili e il grande pubblico di appassionati di spazio. Il team della missione, infatti, sta realizzando – con le foto del telescopio – una particolare versione del noto repertorio di oggetti celesti “Catalogues des nébuleuses et des amas d’étoiles”, compilato dall’astronomo francese Charles Messier e pubblicato per la prima volta nel 1774.

Sono 110 gli oggetti registrati nel catalogo, che, nell’intenzione dell’autore, doveva essere uno strumento utile ad evitare quelle entità non classificabili come comete. A metà del XVIII secolo, infatti, le comete suscitavano un particolare fascino ed erano l’oggetto celeste più ambito dagli astronomi, compreso Messier. Con il passare del tempo la sensibilità scientifica è cambiata e le realtà che l’astronomo francese riteneva evitabili sono ora considerate di grande interesse non solo dagli addetti ai lavori ma anche – e soprattutto – dalla vasta comunità degli astrofili e dei fan di Hubble.

Nel corso della sua lunga attività, il telescopio Nasa-Esa non ha fotografato tutti e 110 gli oggetti del catalogo: alcuni non rivestono un particolare interesse scientifico per i parametri odierni, mentre altri possono essere osservati efficacemente dai telescopi di terra. Hubble ha quindi puntato i suoi occhi elettronici solo su 93 oggetti e di alcuni ha realizzato osservazioni spettrali, non incluse nel nuovo album. Al momento, la ‘versione Hubble’ del catalogo Messier comprende i ‘ritratti’ di 63 oggetti, alcuni dei quali inediti, ed è in costante aggiornamento. Tra i pezzi forti della galleria fotografica vi sono Messier 1 (la Nebulosa del Granchio), Messier 8 (la Nebulosa Laguna), Messier 16 (la Nebulosa dell’Aquila, che comprende i celeberrimi ‘Pilastri della Creazione’), Messier 42 (la Nebulosa di Orione), Messier 57 (la Nebulosa Anello) e Messier 104 (la Galassia Sombrero).

 

L’album completo è disponibile in alta risoluzione su Flickr, cliccando qui.