L’hanno chiamata magnetotail, e in tutto il Sistema solare non è mai stato osservato nulla di simile. È la ‘coda’ magnetica individuata attorno a Marte da un team di scienziati della Nasa grazie ai dati raccolti dalla sonda Maven (Mars Atmosphere and Volatile EvolutioN).

A differenza del nostro pianeta, il mondo rosso non ha quindi un campo magnetico intrinseco, ma una sorta di scia magnetica ‘attorcigliata’ dal vento solare: un fenomeno, secondo i ricercatori, responsabile dell’assottigliamento dell’atmosfera marziana. È come se il pianeta si lasciasse una forza magnetica dietro di sé, a sua volta influenzata dall’interazione con la forza proveniente dal vento solare. Si tratta di un processo noto come riconnessione magnetica, che potrebbe essere appunto l’origine di questa coda marziana di energia. “Il nostro modello – spiega Gina DiBraccio del Goddard Space Flight Center della Nasa – prevede che la riconnessione magnetica causi alla coda magnetica di Marte una deviazione di 45 gradi. Quando abbiamo confrontato queste previsioni con i dati di Maven sulle direzioni dei campi magnetici marziani e solari, abbiamo trovato che erano in accordo.”

Il vento solare è un flusso di gas elettricamente carico che viene emesso in continuazione dalla superficie del Sole verso lo spazio, soffiando all’incredibile velocità di circa 1,6 milioni di chilometri all’ora. Se questo fascio di energia solare si trova orientato nella direzione opposta rispetto al campo energetico proveniente da Marte, ecco che i due campi si uniscono nella riconnessione magnetica: questa particolare combinazione genera la ‘coda’ magnetica marziana. Secondo gli scienziati della Nasa, il pianeta rosso costituirebbe quindi un complesso ibrido tra un pianeta del tutto privo di campo magnetico, come Venere, e un mondo che nel campo magnetico è invece completamente immerso, come la Terra.