Quali sono gli ingredienti essenziali per lo sviluppo e il sostentamento della vita sulla Terra? E In che modo gli scienziati possono individuarli su mondi extrasolari?  Per rispondere a questa domanda un team del Carnegie Institution of Science ha combinato diverse discipline, dalla biologia alla fisica, dalla chimica all’astronomia, provando a ricostruire le condizioni che hanno reso il nostro pianeta un luogo abitabile.

Lo studio, pubblicato su Science, invita la comunità scientifica a riflettere sull’importanza delle dinamiche interne di un pianeta, che sarebbero essenziali nel determinare la sua potenziale abitabilità. Ad esempio, sulla Terra la tettonica a placche è fondamentale per mantenere un clima in cui la vita può prosperare. Inoltre, senza l’interazione tra l’interno del pianeta e gli strati più superficiali, la convezione che guida il campo magnetico terrestre non sarebbe possibile, e senza un campo magnetico saremmo bombardati dalla radiazione cosmica. Abbiamo quindi bisogno di una migliore comprensione di come la composizione e l’interno di un pianeta influenzino la sua abitabilità, a cominciare dalla Terra. Attraverso questo tipo di studi, possiamo spingere la nostra ricerca sugli esopianeti e su sistemi stellari in cui la vita potrebbe prosperare.

“Una delle grandi domande che ci dobbiamo porre è se le caratteristiche geologiche e dinamiche che rendono abitabile il nostro pianeta natale possano essere prodotte su pianeti con composizioni diverse”, ha spiegato Peter Driscoll, tra gli autori dello studio. “Nel prossimo decennio, quando gli scienziati avranno a disposizione una nuova generazione di telescopi, potranno andare a caccia delle biosignature nelle atmosfere degli esopianeti rocciosi”. Le future osservazioni, raccomanda il Driscroll, dovranno essere integrate in un contesto più ampio, analizzando la geochimica interna ed esterna, poiché la chiave dell’abitabilità si trova all’interno di un pianeta.