Oggi l’acqua su Marte è intrappolata in calotte di ghiaccio. Ma miliardi di anni fa scorreva liberamente e in grandi quantità sul pianeta attraverso fiumi che si riversavano in crateri, creando laghi e mari. Più di 200 di questi bacini, oggi prosciugati, presentano canali di sbocco che si estendono anche centinaia di chilometri, scavati un tempo dall’acqua defluita dagli antichi laghi.
Ma in quanto tempo si sono formati questi lunghi canyon che ancora oggi caratterizzano la superficie del pianeta rosso? Sono frutto di fenomeni erosivi durati milioni di anni oppure nascono da eventi repentini e catastrofici? Secondo una nuova ricerca condotta dall’Università del Texas, ad Austin, il volume d’acqua che colmava i bacini marziani in alcuni casi era così alto da esondare dando vita a violenti fenomeni alluvionali che hanno scavato i canali marziani in tempi rapidissimi, anche nel giro di poche settimane.
Utilizzando le immagini ad alta risoluzione del satellite Mars Reconnaissance Orbiter della Nasa, i ricercatori hanno esaminato la topografia di 24 crateri tra cui Jezero Crater, un potenziale sito di atterraggio della missione Mars 2020. I risultati suggeriscono che il meccanismo che ha plasmato il terreno di Marte, è simile in parte a quello che si verifica sulla Terra, quando i laghi arginati dai ghiacciai esondano. Ma sebbene le grandi inondazioni su Marte e sulla Terra siano governate dalla stessa meccanica, si adattano a diversi processi geologici. Sulla Terra il movimento lento e costante della tettonica a placche muta la superficie del pianeta gradualmente, da milioni di anni.
Su Marte invece, la mancanza della tettonica a placche implica che eventi catastrofici come le inondazioni o gli impatti di asteroidi, creino cambiamenti repentini. Questo riguarda non solo il pianeta rosso ma tutti gli altri pianeti che non sono soggetti alla tettonica a placche. “Il paesaggio sulla Terra non conserva a lungo le tracce di grandi laghi antichi”, ha detto Caleb Fassett, scienziato Nasa. “Ma su Marte questi canyon sono lì da 3,7 miliardi di anni, un tempo molto lungo, e ci danno un’idea di quanta acqua scorreva sulla superficie del pianeta rosso in passato”.