Al via il programma Bartolomeo, una nuova piattaforma europea pensata per aprire ai privati e alle aziende l’opportunità di fare scienza in orbita. Obiettivo della partnership, ora operativa, siglata tra Esa e Airbus Space e Defense è infatti offrire l’accesso alla Iss a nuovi utenti interessati ad effettuare esperimenti e testare tecnologie nell’ambiente spaziale. La piattaforma, da collocarsi all’esterno della Stazione spaziale agganciata al laboratorio Columbus, offrirà 11 unità di sperimentazione direttamente affacciate sul pianeta Terra. Tra i servizi promessi agli user, il controllo diretto degli esperimenti da terra, la possibilità di recuperare i campioni e una capacità di downlink dei dati di 10 gigabit al secondo.
Il design versatile della piattaforma consentirà doversi tipi di missioni a prezzi competitivi. Osservazione della Terra, telecomunicazioni, esobiologia, ricerca meteorologica spaziale sono alcuni tra gli ambiti possibili di ricerca. Si può chiedere di disporre di un intero slot con carico utile da 450 Kg oppure condividere la corsa con altri inviando in orbita esperimenti a partire dai 5 Kg di peso. Il tempo di attesa, dal momento in cui viene firmato un contratto al go for flight è, di uno o due anni, molto più breve degli standard attuali. L’affitto di un box è per un minimo di un anno.
L’invio in orbita di Bartolomeo è previsto per il 2019 con SpaceX a bordo di una capsula Dragon. Il lancio, l’installazione e la gestione delle operazioni saranno a carico di Esa mentre la società europea finanzia lo sviluppo e promuove la commercializzazione.
La piattaforma scientifica, la prima per l’Europa aperta anche ai privati, è intitolata a Bartolomeo Colombo, fratello del più noto esploratore genovese a cui è dedicato il laboratorio orbitante Esa. Abile cartografo e navigatore, Bartolomeo fu uomo d’azione oltre che autore di mappe astronomiche e sembra di un mappamondo da lui stesso offerto in dono al re Enrico VII d’Inghilterra nel 1488.