Era passato in sordina l’incarico del 2022 dato dalla Nasa a sedici esperti per una loro valutazione sui fenomeni Uap, ovvero gli Unidentified Anomalous Phenomena – fenomeni aerei non identificati- per i quali il dipartimento della difesa americana aveva istituito una task force nel 2020 per provare a comprenderne la natura.

Ieri è stato pubblicato il rapporto consegnato dagli autori che finora erano rimasti anonimi.

La Nasa non si è limitata alla mera pubblicazione del rapporto ma, nel sottolineare l’importanza della sua precisa volontà di studiare il fenomeno e contribuire allo sforzo unificato del governo federale per lo studio dei Uap, ha nominato Mark McInerney direttore della ricerca UAP per l’agenzia.

McInerney ha lavorato già per Nasa svolgendo il ruolo di contatto con il Dipartimento della Difesa per Uap. Ora, la nomina a direttore della ricerca Uap prevede la centralizzazione delle comunicazioni, di tutte le risorse e delle capacità di analisi dei dati sotto la sua responsabilità. Lo scopo è quello di mettere a fattor comune l’enorme quantità di dati utilizzando apparecchiature altamente calibrate e convalidate da una varietà di ambienti e domini in tutta la Terra.

Insomma, la Nasa adotterà un approccio di scienza rigorosa anche per i Uap, ovvero quelli che nella terminologia pop chiamiamo Ufo.
Nel merito, e come suggerito dal rapporto dei sedici saggi, il mandato al nuovo direttore è di concentrarsi sul raccogliere dati che abbiamo dei requisiti Fair, acronimo di trovabilità, accessibilità, interoperabilità e riusabilità.
Sfrutterà per fare questo l’esperienza dell’intelligenza artificiale e l’acquisizione dei dati satellitari di osservazione della terra per creare un database affidabile.

In base ai suggerimenti del rapporto, i dati Uap vengono raramente raccolti con un metodo che porti a comprendere il fenomeno: spesso vengono catalogati come osservazioni casuali. Senza parlare poi del fatto, sottolinea il rapporto, che le osservazioni vengono effettuate utilizzando strumenti o sensori che non sono stati progettati o calibrati per rilevare oggetti anomali e per vincolarne i parametri di movimento per comprendere il fenomeno.

Stiamo parlando della volontà di lavorare su metadati che riguardano il tipo di sensore, produttore, caratteristiche di rumore, tempo di acquisizione, sensibilità dello strumento, informazioni sulla memorizzazione dei dati come profondità di bit, posizione del sensore, temperatura e caratteristiche di esposizione che spesso sono assenti.

Una maglia che diventa sempre più stretta per chi vuole credere agli Ufo.

In apertura: il 9 giugno 2022, la NASA ha annunciato che l’agenzia aveva commissionato a un team di studio indipendente l’esame dei  fenomeni anomali non identificati (Uap)  da una prospettiva scientifica.Credito:Nasa