Per due settimane hanno soggiornato nelle viscere della Terra, sperimentando condizioni estreme che potrebbero essere simili a quelle di Marte. E’ stato questo lo scopo della campagna Minar (Mine Analogue Research), che dal 9 al 20 ottobre 2017 ha visto impegnate circa 30 persone – tra ricercatori e responsabili di strumenti scientifici – ad oltre un chilometro di profondità nei cunicoli della Boulby Mine. Si tratta di una miniera situata sulla costa nord-est dell’Inghilterra, utilizzata come laboratorio per condurre studi in vari settori, tra cui l’astrobiologia, senza interferenze. Alla campagna, giunta alla 5° edizione, hanno preso parte scienziati di agenzie spaziali e di varie istituzioni di ricerca, tra cui l’astronauta tedesco dell’Esa Matthias Maurer.
Nel corso di Minar 2017 sono stati testati nuovi protocolli e strumenti per l’esplorazione sotto lo strato superficiale di un corpo celeste, così come dispositivi per individuare forme di vita. Secondo gli esperti, caverne e cunicoli lavici su Marte – sempre sulla cresta dell’onda in termini di missioni umane – e anche sulla Luna potrebbero essere i luoghi adatti ad accogliere gli avamposti dei futuri esploratori. La campagna, inoltre, è stata l’occasione per testare e verificare le performance di una serie di strumenti per il rover marziano previsto nella seconda parte della missione ExoMars, che vede la collaborazione di Esa e Roscosmos e la significativa partecipazione del nostro Paese attraverso l’Asi. Nello specifico, nelle gallerie della Boulby Mine, sono stati testati un martello robotico e i prototipi di una fotocamera ad alta risoluzione e di sensori per misurare il vapore acqueo.
La miniera inglese non è il solo ambiente terrestre sotterraneo ritenuto una ‘palestra’ per l’esplorazione umana del Pianeta Rosso. Altri cunicoli, infatti, aspettano a novembre un nutrito team di 50 scienziati per condurre 14 esperimenti in un ambiente che ricorda Marte: si tratta dei tunnel di lava dell’isola di Lanzarote (Canarie) che ospiteranno Pangaea 2017, un corso sulla geologia terrestre e planetaria organizzato dall’Esa e destinato agli astronauti e ai ricercatori che progettano le missioni spaziali. Il corso, che coinvolgerà 18 differenti organizzazioni e 4 agenzie spaziali, vedrà anche la partecipazione di alcuni astronauti Esa tra cui Samantha Cristoforetti.