Il volto nascosto del nostro satellite si avvicina per la navicella spaziale cinese Chang’ e-4, entrata con successo in orbita lunare dopo un volo di quattro giorni e mezzo. Lo annuncia il China Lunar Exploration Project (Clep), che ha confermato il successo della cruciale manovra di frenata che ha permesso alla sonda di immettersi in un’orbita polare ellittica a 100 chilometri dalla superficie lunare.
Partita lo scorso 7 dicembre alle 19.23 italiane dalla base spaziale di Xinchang nel Sichuan, Chang’ e-4 è composta da un lander che si poserà sulla superficie lunare per poi rilasciare un piccolo rover carico di esperimenti scientifici che raccoglieranno dati per comprendere meglio il processo di formazione del nostro satellite.
Tutto questo da una prospettiva mai esplorata prima: dal punto di vista terrestre infatti la Luna ci mostra sempre la stessa faccia, perché ruota attorno al proprio asse in 27 giorni – lo stesso tempo impiegato per orbitare attorno alla Terra. Si tratta del cosiddetto fenomeno di rotazione sincrona, comune a molti corpi celesti, che per secoli ha affascinato gli astronomi con la suggestione di un “lato oscuro” della Luna. In realtà la faccia nascosta del nostro satellite è luminosa quanto quella visibile, un fatto confermato negli anni ’60 dalle prime fotografie scattate dai satelliti russi e dalle missioni Apollo.
Con la missione Chang’ e-4, un artefatto umano si poserà per la prima volta su questo volto meno conosciuto del nostro satellite. I dati ci arriveranno fino a Terra grazie all’aiuto di Queqiao, un satellite per le comunicazioni lanciato lo scorso maggio e posizionato su un’orbita che consentirà di fare da ponte radio tra il lander, il rover e il nostro pianeta.
La data ufficiale dell’allunaggio non è ancora stata confermata, ma l’agenzia spaziale cinese ha affermato che lo sbarco di Chang’ e-4 sul cratere lunare Von Karman, largo 2500 chilometri, si svolgerà nei primi giorni di gennaio.