Quale sarà il futuro della casa spaziale che da vent’anni si trova in orbita bassa? Questa domanda è di fondamentale importanza per tutti i paesi che partecipano al progetto Iss, una tra le più complesse opere ingegneristiche mai realizzate dall’uomo.

Attualmente la data prevista per il pensionamento della stazione è il 2024: da quel momento in poi si dovrebbe procedere a un piano di privatizzazione, per un futuro riutilizzo della stazione o di alcuni suoi moduli da parte di aziende private. Costruire una nuova potenza finanziaria attorno alla Iss potrebbe infatti aiutare le agenzie spaziali a concentrarsi sui nuovi obiettivi strategici come l’orbita cislunare e Marte, conservando l’eredità scientifica della stazione e risparmiando al tempo stesso sui costi.

Negli ultimi mesi però la Nasa ha sollevato alcuni dubbi sulla possibilità di commercializzare la Iss nei tempi inizialmente prospettati. Il motivo principale di questo scetticismo riguarda il fatto che gli esperimenti scientifici previsti dall’agenzia statunitense potrebbero non essere completati entro il 2024 – soprattutto quelli destinati a testare gli effetti delle radiazioni sul corpo umano nelle missioni di lunga durata, essenziali per i futuri viaggi verso lo spazio profondo.

Per questo l’agenzia statunitense sta valutando l’ipotesi di estendere le attività sulla stazione spaziale: una proposta ora appoggiata anche dal Senato degli Usa nella figura di Bill Nelson, Senatore vicino al termine della sua carriera che sta dedicando gli ultimi mesi del suo mandato proprio al prolungamento della vita della Iss.

Insieme al senatore Ted Cruz, la sua proposta è quella di un’estensione almeno fino alla fine della prossima decade. “Sono fiducioso che continueremo a operare sulla stazione spaziale anche oltre il 2025 – ha detto ieri Nelson in sede di Congresso – perché sarebbe sciocco rinunciare al nostro laboratorio orbitale proprio nel momento in cui sta raggiungendo il suo periodo più produttivo.”

I due senatori hanno presentato un documento chiamato Space Frontier Act, che oltre ad alcuni aspetti di regolazione commerciale propone appunto l’estensione delle attività sulla Iss fino al 2030. Valutato positivamente dal Comitato commerciale del Senato, l’atto deve però ufficialmente ancora essere approvato. La risposta, secondo quanto riporta il Congresso, dovrebbe arrivare a inizio gennaio.