Neanche InSight è immune alla moda del selfie: giunto da poco a destinazione, il lander targato Nasa ha infatti realizzato il suo primo autoritratto con lo sfondo polveroso del Pianeta Rosso. L’immagine, ottenuta grazie alla fotocamera installata sul braccio robotico di InSight, deriva in realtà da un collage di 11 scatti colti separatamente e uniti in un secondo momento: una tecnica di processamento già utilizzata con un altro ‘collega’ Nasa, il rover Curiosity. Nel selfie, InSight, per nulla ‘ritroso’, mostra tutta la magnificenza dei suoi apparati: i pannelli solari e il deck con gli strumenti scientifici.
Il novello esploratore marziano ha poi preso gusto nello scattare foto ed ha realizzato un ritratto della zona di Marte in cui si concentrerà la sua attività di ricerca: si tratta di una porzione a forma di mezzaluna (all’interno dell’Elysium Planitia), che misura 4 metri per 2 e si trova proprio davanti ad InSight. Anche in questo caso abbiamo un’immagine unica che deriva da un servizio fotografico piuttosto ampio, ben 52 scatti. Le prossime settimane saranno cruciali per il lander: il team della missione dovrà decidere in quali punti della mezzaluna dovranno essere collocati – tramite braccio robotico – due strumenti scientifici, il sismometro Seis e il sensore per rilevare la temperatura Hp3. Infatti, InSight (Interior Exploration using Seismic Investigations, Geodesy and Heat Transport), con indagini di tipo sismologico, dovrà studiare le caratteristiche dell’interno di Marte. I due strumenti in questione possono fornire prestazioni migliori se sistemati sul suolo, ma i tecnici devono procedere con cautela per evitare di collocarli su pietre larghe oltre 1 centimetro.
La zona in cui InSight è planato è stata scelta proprio perché relativamente priva di rocce e altre strutture geologiche, come buche o creste, che potrebbero essere d’intralcio. Il lander, infatti, si trova in quella che sembra una depressione creata da un meteorite e colmata dalla sabbia in un secondo momento; il team della missione pensa che si tratti di un terreno particolarmente adatto per il sensore Hp3, che dovrà spingersi per 5 metri sotto la superficie di Marte per misurare la temperatura. La missione di InSight sul Pianeta Rosso è agli inizi, ma la sua avventura spaziale ha preso il via lo scorso 5 maggio dalla base di Vandenberg. I dati che l’innovativo lander raccoglierà non saranno limiti a tracciare un identikit ancor più preciso del Pianeta Rosso, ma serviranno anche per migliorare la conoscenza dei processi all’origine della formazione dei pianeti rocciosi che ‘abitano’ la parte interna del nostro sistema planetario.