Luisa Santoro

Si è aperta ieri, nella suggestiva cornice di Palazzo Firenze, a Roma (zona Campo Marzio), l’esposizione neo-figurativa Divina Commedia Satellitare dell’artista argentino Santiago Espeche.

Si tratta di un’accurata selezione di immagini satellitari di osservazione terrestre, rielaborate artisticamente in chiave Dantesca sui diversi supporti: opere a muro, raccolte fotografiche (formato 42×60 cm) che raccontano visivamente diversi frammenti della Divina Commedia di Dante nelle sue tre cantiche – Inferno, Purgatorio e Paradiso; opere di video-arte, realizzate partendo dall’animazione delle opere che compongono le raccolte fotografiche, con musica originale, narrazioni e canti, e riprodotte su schermi tv collegati a cuffie.

“Guardando la terra dall’alto, ho trovato schizzi dipinti dal tempo. Sono immagini della natura, mascherate immaginarie dall’immaginario del padre Dante… viste nel silenzio, viste dallo spazio”, ha dichiarato l’autore, che sarà presente in sala nei giorni dell’esposizione.

La mostra, che – tra gli altri – è sponsorizzata anche da Società Dante Alighieri, Agenzia Spaziale Argentina (Comisión Nacional de Actividades Espaciales, CONAE) e Istituto Italo-Latino Americano – rimarrà aperta al pubblico fino al 7 dicembre prossimo.

L’ingresso è gratuito.