Come sappiamo, sono tanti i satelliti che vagano nello spazio senza energia, e nonostante il loro hardware funzioni correttamente, senza carburante non sono più in grado di mantenere l’orbita corretta e quindi di svolgere il loro compito. Negli ultimi anni molte aziende emergenti nel campo dell’on-orbit servicing si sono impegnate nello sviluppo di nuove soluzioni per riuscire a prolungare la vita operativa dei satelliti attorno alla Terra.

Tra i vari attori emergenti del ‘soccorso spaziale’ spicca la Space Systems Loral (SSL), compagnia californiana che nel 2021 lancerà un veicolo sviluppato per fornire assistenza a oltre 30 satelliti in orbita geostazionaria  – a circa 36.000 chilometri dalla Terra.

Questo veicolo senza equipaggio, chiamato Robotic Servicing of Geosynchronous Satellites (RSGS),  sarà in grado di agganciarsi ad un satellite per ispezionarlo, rifornirlo di carburante, se necessario ripararlo e poi rimetterlo nell’orbita corretta.

La ‘manutenzione’ in orbita potrebbe aiutare a ridurre anche il problema dei detriti spaziali. Dei 23.000 oggetti spaziali contati dalle forze armate statunitensi, solo 1.900 sono satelliti attivi. Il resto – che si muove a velocità di circa 20-30.000 chilometri orari – include quasi 3.000 satelliti inattivi, 2.000 componenti di missili, come i secondi stadi, e migliaia di frammenti.