Si trova a circa 8mila anni luce dalla Terra, nella costellazione meridionale del Regolo, ed è attorniato da volute di polvere, che, scolpite dai venti stellari, ricordano le pale di una girandola o le spire di un rettile: sono i ‘segni particolari’ di 2XMM J160050.7-514245, un sistema stellare recentemente scoperto e i cui dettagli sono stati osservati con lo spettrometro nel medio infrarosso Visir, installato sul telescopio Vlt dell’Eso. Il sistema, che rappresenta un unicum nella Via Lattea ed è ritenuto un probabile progenitore di lampi di raggi gamma (Grbgamma-ray burst), è stato oggetto di un recente studio, condotto da un team internazionale di ricercatori e coordinato da Astron (Netherlands Institute for Radio Astronomy). I risultati dell’indagine, cui hanno preso parte anche le Università di New York e di Sydney, sono stati appena pubblicati su Nature Astronomy (articolo: “Anisotropic winds in Wolf-Rayet binary identify potential gamma-ray burst progenitor”).

Per comodità e ispirandosi alle sue spirali di polvere, gli studiosi hanno dato al sistema un nickname più semplice in confronto al suo codice alfanumerico: Apep, il nome di una divinità egiziana dall’aspetto di serpente, antagonista del dio solare Ra. Sono tre le stelle presenti in Apep: una coppia di astri massicci, classificati come Wolf-Rayet, con una compagna, più debole e unita a loro dalla forza di gravità, che, secondo gli autori dell’articolo, sarebbe una stella binaria, sempre di tipo Wolf-Rayet ma immatura. Gli astri massicci evolvono in parte come Wolf-Rayet, verso la fine della loro vita; si tratta di una fase che, in termini astronomici, è di breve durata, dato che si estende solo per poche centinaia di migliaia di anni. In questo step, tali stelle emettono copiose quantità di materiale sotto forma di venti molto forti, che spirano anche a milioni di chilometri all’ora. I venti stellari di Apep, misurati tramite la spettroscopia, raggiungono la straordinaria velocità di 12 milioni di chilometri orari e sono all’origine delle spirali di polvere che lo circondano.

Il sistema appare come una probabile fonte di lampi di raggi gamma, uno dei fenomeni più energetici che si verificano nell’Universo. I Grb, che possono durare da alcuni millesimi di secondo a poche ore, sono in grado di emettere tanta energia quanta ne può rilasciare il Sole durante tutto il suo ciclo di vita. Gli astronomi ritengono che i Grb di lunga durata (più di 2 secondi) siano causati dalle esplosioni di stelle Wolf-Rayet che evolvono in supernove. Inoltre, gli studiosi hanno notato che, rispetto alla velocità del vento, la ‘girandola’ di Apep si muove con un ritmo più relativamente tranquillo, a meno di 2 milioni di chilometri orari. La grande differenza tra le due velocità dovrebbe essere dovuta al comportamento di una delle stelle nel sistema binario: l’astro in questione emette, in differenti direzioni, un vento più intenso e uno più pacato. I ricercatori ipotizzano che questa particolarità sia indicativa di un avvicinamento della stella ad una fase critica, vale a dire a farsi letteralmente a pezzi da sé a causa della rotazione così rapida. Una Wolf-Rayet impegnata in questo genere di piroetta, al momento in cui il suo nucleo collassa, dovrebbe emettere un Grb di lunga durata.