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Danno sfogo periodicamente alla loro ‘vivacità’, manifestandola con eruzioni intense e variazioni nelle temperature di superficie: sono le ipergiganti gialle, una classe di stelle tra le più massicce e luminose nella Via Lattea.  Questi oggetti celesti sono protagonisti di un nuovo studio di Astronomy & Astrophysics, mirato ad approfondire le loro caratteristiche; la ricerca, condotta da un team internazionale, si è focalizzata su tre specifiche stelle e ha utilizzato una vasta messe di dati che si estende per 138 anni (1885-2023).

Gli astri in questione sono Rho Cassiopeiae (Rho Cas), Hr 8752 e Hr 5171A, tra i più rappresentativi della loro famiglia: tutti e tre si trovano nella fase finale della loro evoluzione e quindi possono offrire agli studiosi dei dettagli preziosi sul ciclo vitale degli astri più ‘pesanti’. In particolare, gli astronomi possono analizzare le loro condizioni appena prima che evolvano in supernove oppure in una differente classe di ipergiganti più calde, definite ‘variabili blu luminose’. Una migliore comprensione di questi processi, secondo gli autori del saggio, aiuterà a rifinire i modelli teorici relativi all’evoluzione stellare.

Il nuovo studio è stato condotto in un arco di 5 anni e include anche dati di buona qualità raccolti dagli astrofili a livello globale. Il team si è concentrato soprattutto su Rho Cas, analizzando la sua variabilità nella lucentezza a partire dal 1885; un set di dati così ampio ha permesso di approfondirne la proprietà fisiche e l’inizio e la progressione di tre esplosioni particolarmente rilevanti avvenute nel 1986, nel 2000 e nel 2013.

I ricercatori hanno notato che Rho Cas produce queste eruzioni all’incirca ogni 10-40 anni, caratterizzate anche da significative fluttuazioni nella temperatura di superficie che ha oscillato tra 4500 e 7500°C. Per la prima volta, il team ha calcolato con precisione le relazioni di calibrazione della temperatura, basandosi su dati spettroscopici combinati con osservazioni fotometriche svolte tra il 1962 e il 2020. Questo nuovo metodo ha permesso un’analisi più accurata di queste stelle estreme, in particolare del comportamento delle loro ampie atmosfere; le ipergiganti, infatti, hanno diametri che misurano da 400 a 700 volte quello del Sole. Gli astronomi, inoltre, hanno notato la presenza di pulsazioni che diventano più intense man mano che si avvicina il momento dell’esplosione: questi fremiti hanno scosso Rho Cas per 6 volte in 138 anni, con intervalli di 10, 41, 40, 14 e 13 anni.

La seconda stella oggetto dello studio, Hr 8752, dopo il 1996 ha imboccato un percorso evolutivo verso la condizione di variabile blu luminosa e ha mantenuto pressoché costante la sua brillantezza tra il 2017 e il 2023. La terza, Hr 5171A, ha vissuto invece un periodo di graduale declino della sua luce per poi riprendere a pulsare nel 2018. Lo studio, secondo gli autori, non solo fornisce apprezzabili spunti sull’evoluzione accelerata delle ipergiganti gialle, ma ne evidenzia anche l’importanza per l’evoluzione stellare.

In alto: la stella Rho Cas in un’elaborazione artistica (Crediti: Alex Lobel)