Mentre la sonda della Nasa prosegue il suo viaggio oltre Plutone, il team della missione ha scelto il nickname informale per 2014 Mu69
Un’isola leggendaria situata in una remota zona del nord della Terra: si tratta di Thule, citata per la prima volta dal geografo greco Pitea nel IV secolo a.C., il cui mito si è poi accresciuto nella tarda antichità e nel medioevo. Diventata nell’immaginario collettivo il simbolo di un luogo estremamente lontano, ai confini del mondo, Thule ora conquista lo spazio grazie a New Horizons. Ultima Thule, infatti, è il nome provvisorio che gli scienziati della missione hanno scelto per designare 2014 Mu69, l’oggetto della Fascia di Kuiper (Kbo) che la sonda della Nasa raggiungerà in tempo per festeggiare il capodanno del 2019.
Il piccolo Kbo non ha ancora un nome ufficialmente attribuito dall’Unione Astronomica Internazionale (Iau), l’organismo che si occupa di ‘battezzare’ i corpi celesti e le strutture che spiccano sui loro ‘volti’ (come, ad esempio, rilievi, canyon e crateri), e finora è stato sempre chiamato 2014 Mu69, un’arida sigla alfanumerica che in forma estesa sarebbe addirittura 486958 2014 Mu69. Una proposta di nome ufficiale sarà formulata alla Iau e dal team scientifico di New Horizons, subito dopo il fly-bydel piccolo corpo celeste quando saranno più chiare le sue caratteristiche geologiche, geofisiche e chimiche. Infatti, in base ai dati raccolti durante le campagne di osservazione svolte nell’estate del 2017, 2014 Mu69 avrebbe una forma particolare: potrebbe essere uno sferoide molto allungato – con un diametro di oltre 30 chilometri – o persino un sistema costituito da due piccoli corpi.
In attesa del nome formale, lo scorso novembre la Nasa ha coinvolto il grande pubblico in una campagna per individuare un nickname che fungerà da nome ad interim per il Kbo e Ultima Thule è appunto il frutto di questa iniziativa, che è si è conclusa il 6 dicembre 2017 e ha visto la partecipazione di oltre centomila personeda tutto il mondo. Il nickname in questione è stato scelto tra più di trentamila proposte ed è stato tra i più votati: Ultima Thule, infatti, è apparso particolarmente rappresentativo del concetto di esplorazione di mondi lontani e del fly-by da record che New Horizons si appresta a compiere (sarà l’incontro planetario più lontano nella storia delle esplorazioni spaziali).